...fini la comédie

Aggiungi un posto a tavola...


 Un caro saluto a tutti voi amici miei..
"AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA" E quale teatro può esser mai più adatto a questo titolo..quale la nostra meravigliosa casa?     E chi non ha mai sentito parlare di questa commedia?**************************Essa nacque delle brillanti menti, tra il 1973 e il 1974, di Garinei e Giovannini,
i quali si ispirarono al romanzo di David Forrest "Dopo di me il diluvio". I due autori seppero mescolare sapientemente, un grande cast....canzoni bellissime e una storia davvero fuori dal comune! Infatti, non è di tutti i giorni, ricevere una certa telefonata, come quella giunta ad un parroco di un paese di montagna..che sta qui o lì..insomma..dovunque piaccia a chi sta ascoltando! E così, il tutto si trasforma in una commedia senza tempo, senza una connotazione geografica precisa, una favola che comincia proprio con "C'era una volta, anzi c'è..o meglio ancora, potrebbe esserci..." una prefazione che recita la voce di Dio e introduce..  Don Silvestro, parroco di quel paese
organizza uno spettacolo musicale intitolato "Aggiungi un posto a tavola" e una sera, dopo le prove, rimane in casa sua a parlare col suo caro amico Toto, da tutti considerato lo scemo del villaggio e nel mentre, fa irruzione in casa, Clementina, la figlia del sindaco Crispino, segretamente innamorata di don Silvestro che, pur di rimanergli accanto, gli chiede d'essere confessata per l'ennessima volta.  Il parroco, l'asseconda e la rimanda a casa. Rimasto solo, riceve una telefonata dal Padreterno
in persona che gli rivela l'intenzione di mandare un secondo diluvio universale sulla terra, dandogli l'incarico, come un novello Noè, di costruire un'arca di legno, dentro la quale salvare tutti gli abitanti e gli animali del paese. Il Padreterno gli comunica anche che, la notte successiva, sarà destinata alla procreazione per cui, tutti gli uomini devono giacere con le proprie mogli. Che responsabilità immane per don Silvestro!!  Il mattino successivo inspiegabilmente, le campane prendono a suonare, svegliando tutti i paesani e tra questi, l'avido sindaco nonchè papà di Clementina. A questo punto il parroco informa tutti della telefonata ricevuta ma nessuno crede alle sue parole..sino a quando avviene un miracolo in diretta che fa cambiare loro opinione: il parroco con il semplice movimento della mano riesce a far suonare  le campane! Tutto il paese allora, si adopera per convincere Crispino, il sindaco, a donare il legname per la costruzione dell'arca, ma avido com'è..rifiuta perchè il legname costa!!
Però ha tutti contro e allora a malincuore cede, pensando di chiamare poi i gendarmi..ma ahimè viene rinchiuso prima..in un cascinale. La sera, dimentico che è quella destinata alla procreazione, il parroco incita gli uomini a iniziare i lavori per la costruzione dell'arca ma a questo punto interviene il Signore..si crea un'atmosfera romantica e tutto comincia a procedere per il verso giusto..quando arriva Consolazione, una donna di facili costumi che, convince gli uomini ad andar con lei e non con le loro mogli. E' costretto ad intervenire nuovamente il Signore, su disperata richiesta di don Silvestro... ridà la virilità a Toto, che così tiene impegnante la focosa Consolazione e  poi, deciderà  anche di chiederla in moglie.
La donna è ben felice..meno lo sono i paesani che condannano il passato burrascoso della donna. A quel punto don Silvestro ma inutilmente, rammenta loro il significato ultimo della commedia che stanno realizzando appunto "Aggiungi un posto a tavola", vale a dire il saper perdonare..ma questi sono irremovibili e pensano di abbandonare la costruzione dell'arca. Sarà Clementina a convincerli nella ripresa dei lavori, sostenendo che devono aiutarsi a vicenda come le formiche.
E così la costruzione dell'arca viene conclusa ma si sente la notizia che Crispino è fuggito e tutti lo cercano disperatamente, anche sua moglie Ortensia. Crispino s'è nascosto in chiesa, dietro la statua di san Crispino, protettore del paese e, temendo d'essere tradito dalla sua allergia per le candele, camuffa la voce, facendosi passare per il santo e dice a Consolazione che si trova lì, di avvisare tutti i paesani che il diluvio non ci sarà. Intanto alla scena ha assistito anche don Silvestro, che avendo riconosciuto il sindaco, ricatta la donna dicendole che se lei avesse parlato, probabilmente Toto non l'avrebbe sposata. Assicuratosi il silenzio della donna, quella sera fa salire tutti gli animali sull'arca..ma improvvisamente arriva anche Clementina che gli confessa il suo amore. Don Silvestro non può ricambiare quel'amore a causa del celibato ecclesiastico..ma cede per qualche minuto e bacia la ragazza.
 Ancora una volta il sacerdote si trova a fare i conti col Signore..ma scopre con somma sorpresa che anche Lui è contrario al celibato ecclesiastico..e che, aver inventato un nuovo modo di procreare...e privarne proprio i suoi diretti collaboratori era  insensato!! (alla fine del diluvio le cose cambieranno e don Silvestro rimarrà con Clementina). Durante la celebrazione del matrimonio tra Toto e Consolazione, il sindaco, causa i suoi bisogni impellenti, viene smascherato e tenuto sotto osservazione in canonica, dove fatto parlare al telefono col Signore,
viene fulminato e, spaventato a morte, chiede al parroco di salire anch'egli sull'arca. Tutti s'affrettano a salirvi ma nel mentre, arriva in paese, inaspettato, il cardinale mandato da Roma che incita tutti, tranne Clementina, a non seguire più don Silvestro perchè è accusato di follia. E invece, il diluvio si abbatte sulla gente che invano, cerca di salire sull'arca. Allora don Silvestro cerca e riesce ad aiutare gli amici, scendendo dall'arca, contravvenendo alla volontà del Signore che così decide di far cessare il diluvio.
Scena finale..una grande tavola apparecchiata dove tutti siedono e brindano e sulla quale scende una colomba bianca accogliendo Lui..l'ospite inatteso!!Note La commedia nella sua versione originaria battè tutti i record di durata e di incasso, rimanendo sul cartellone per tre stagioni, 630 repliche sempre con il tutto esaurito. Fu rappresentata per la prima volta a Roma, nel teatro Sistina, l'8 dicembre 1974 ma poi, nel tempo, grazie al suo successo, girò per il mondo e le tv e ancora...gira!! Qui finisce questa favola sempre moderna e attuale..volete provare a commentarla con me, cogliendone gli spunti di riflessione?Spero d'essere entrata in punta di piedi nel vostro cuore..i luoghi sacri..vanno rispettati!
Vi aspetto e sarà un gran diletto.....rosa