...fini la comédie

Don Carmelo "U prufissuri"...


 
Questo è uno spaccato del dopoguerra e in quel tempo, c’era carenza di tutto e maggiormente di posti  di lavoro e, Don Carmelo,  come tanti altri,  si era inventato un lavoro: lo "sbrigafaccende"  presso il Municipio di Messina . Allora dilagava in tutta Italia l’analfabetismo e chi sapeva leggere e scrivere,  era una persona importante . "  U  prufissuri  ", così chiamavano don Carmelo, che  arrivava di primo mattino, sistemava un tavolino pieghevole, sedile,  anch'esso pieghevole, penna stilografica ( allora era un lusso  non per tutti ) vestito elegantemente, pettinatura liscia con riga in mezzo  ( per intenderci alla Rodolfo Valentino ), lucida di brillantina, baffi a manubrio di bicicletta ma all'insu', ben vestito in doppio petto, scarpe lucidissime e, dopo aver sistemato il tutto, iniziava il lavoro dicendo: “ Mi raccomando amici, osservate il vostro turno e non fate confusione...”  La prima cliente era DONNA ROSA  tutta vestita di nero .. U Prufissuri :  - Donna Rosa come mai tutta in nero ? E’ successa qualche disgrazia in famiglia" ? - Donna Rosa in lacrime : - Chistu luttu strittu è , viduva ristai è morto me marito Don Saru, pessona stimata da tutti. Aveva 94 anni  criaturi (poverino ), omu saggiu  e d'onuri –  E, nel dire questo, comincia a piangere a dirotto. -Sulla mi lassau  'ccu 12 figghi (figli ) e 19 niputi Sarina, Turiddu Placidino.....la interrompe u prufissuri.. - La prego, si fermi e che mi vuole fare l'elenco di tutti? Il tempo è limitato Donna Rosa,  ora che finisce l'elenco ne passa di tempo! Ed io cosa porto a casa, da mangiare alla mia famiglia? L'elenco dei suoi figli e nipoti ? Porti pazienza Donna Rosa e non faccia così. Capisco il vostro grande dolore per la dipartita di Don SARU, ma mi dica cosa posso fare per LEI? - U CERTIFICATU DI MOTTE ( morte ) mi serve,vossia prufissuri mi po' aiutari ?- - Non si preoccupi  farò l'impossibile...venga tra due giorni - E fra sè e sé, don Carmelo -Come inizio oggi non è male -  e si tocco' (come si usa dalla mie parti) una parte del corpo. - Sbrigata Donna Rosa.. avanti un altro! – Era il turno di Don Turiddu  dettu u fimminaru (il donnaiolo )  - Mi servirebbi  prufissuri un documentu di divisione legale dalla mia signora Donna Pasqualina, donna di grande pregio e fimmina onesta e di casa. Purtroppu io sono volubile, mi piacciono molto i fimmini e quindi mi vogghiu dividiri così sugnu libero di portare avanti il mio stile di vita...e vui prufissuri che siete pessona studiata mi potete aiutari ?- Don Carmelo  - E dite bene, io ho il diploma  ( non la licenza ) della terza media.  17 anni ho studiato per conseguirlo e con tanti sacrifici miei e della mia famiglia. Ora raccolgo i frutti e con il mio sapere aiuto i miei compaesani devotamente…però non posso aiutarvi ,dovete rivolgervi ad un avvocato . Baciamo li mani don Turiddu spiacenti -
Questo è un piccolo frammento del  dopo guerra e credetemi amici.. la realtà di allora non si può descrivere completamente! La miseria imperversava in tutta Italia e nel mondo. C’era tutto da ricostruire, rifondare tutto sulle macerie della grande guerra. Noi siciliani mangiavamo tanta frutta, la carne era un lusso, si mangiava solo la domenica e non sempre e nelle festività. Per scarpe avevamo degli zoccoli pieghevoli. E’  triste ricordare quei tempi,  però nonostante tutto,  eravamo felici! Io, con un mio amico, costruivo monopattini con cuscinetti a sfera e aquiloni e li vendevamo. Una cosa importante di quel periodo triste era la nostra pace, non conoscendo il benessere,  non sentivamo il bisogno..E questo è un principio filosofico di vita . Da quel tempo lontano, tanto è cambiato nel mondo! Lo sviluppo galoppante ha permesso di debellare alcune di quelle piaghe, come l’analfabetismo e per molti..la fame! Ma nel frattempo anche l’uomo è cambiato..come si dice ..ognuno è figlio del proprio tempo! Questo mio racconto nasce da una mia raccolta di pensieri e per essi mi sono ispirato ai  grandi e  illustri scrittori siciliani..che avevano la penna intrisa nel calamaio del verismo! Cari amici io ho detto la mia...vi aspetto per sentire la vostra..ciaooooooooooo da Lillo.