...fini la comédie

7 note nel D.N.A.


Questa sera cari amici voglio parlarvi di musica con la M maiuscola come dico io, ma soprattutto dell’influenza musicale delle persone a me familiari. Siete pronti a cavalcare le sette note ? Bene si parteeeeeeee... 
Incominciamo dal dire che certe leggende hanno sempre un fondo di verità, nel mio caso sembra che tra i corridoi dell’ospedale dove sono nato, il primo vagito del sottoscritto anziché essere un pianto, era il famoso :  “ Wop-bop -a-loom-a-boom-bam-boom “ di Little Richard. Vero o non vero sta di fatto che nel mio Dna incominciava a scorrere il rock’roll.                         
Crescendo , le influenze dei genitori e della nonna materna si  fanno sentire. Non che la nonna fosse una Teddy girl , assolutamente, ma amava la musica rock di Bobby Solo e Little Tony oltre che musica classica e le operette e  grazie a lei ho amato Wagner e il suo “ Sigfrido “ pur non essendo un patito di questo genere.  
L’influenza musicale della mamma è diversa, pur amando la musica italiana non disdegnava affatto i Beatles, un pochino i Rolling Stones ma soprattutto amava il Re del Rock’Roll : Elvis  “ the pelvis “ Presley . Ora capite bene che con queste referenze è difficile non imboccare la strada giusta. Infatti la cara mamma non si perdeva un film del Re,quando nelle sale di periferia li proiettavano, mentre per mio padre erano dolori, visto che lo detestava.Già mio padre, come dico sempre tutt’ora, ti sei fermato a  Rabagliati .Nel senso che lui il rock’roll non lo ha mai digerito più di tanto, anzi, lui da buon romantico ( nel senso che adorava ballare i lenti ) amava la buona melodia alla Villa, Morandi, Mina, Gino Latilla , e appunto Rabagliati. Potete immaginare voi come potesse essere un po’ stralunato nel vedere il proprio figlio amare la “ musica del diavolo “ ed essere pure “ gobbo “ ( la mia famiglia è prevalentemente granata, che volete farci anche nelle migliori case le disgrazie son in agguato ).              
Purtroppo gli anni 70’ per me sono stati tempi difficili per potere sentire la musica che mi piaceva. Al parco della Pellerina ,dove ho trascorso l’infanzia e l’adolescenza, il bar aveva si un juke bok , ma su tutti i 45 giri che aveva , sembrava sempre che ne avesse uno soltanto : quello di "Claudio Baglioni “. 
Ricordate la frase della sua canzone : “ Passerotto non andare via ? “. Ora immaginate di sentirla per ore e ore di seguito, come vi sentireste ? Io ammetto che da animalista e anti cacciatore convinto da sempre , in quel periodo se possedevo  una doppietta avrei fatto una strage di quel simpatico e dolce animale. Le uniche volte che c’era una canzone diversa da questa era quando il sottoscritto metteva la sua moneta e selezionava : Suzi Quattro. D’accordo non era il massimo ,ma il convento passava questo .                   
  Crescendo arrivai ad un bivio, seguire il vecchio classico rock’roll oppure seguire una nuova strada , quella dell’hard rock o heavy metal ( la differenza è sottile ). Decisi di provare la nuova strada . Comprai un disco di un gruppo chiamato Deep Purple : “ Machine head “ del 1972 ( notate,  avevo solo undici anni ). Dalle casse dello stereo portatile uscì uno dei riff più famosi della storia di questo genere : “ Smoke on the water “. 
Uscii dalla mia stanza anticipando di molti anni la famosa frase di Beluschi nel film dei Blues Brothers : “ Ho visto la luce “.Certo anche mia madre che era per metà rocchettara   non vide di buon occhio questa musica, soprattutto a lamentarsi furono i suoi timpani. Mio padre si limito a dire : “ Chi a lè che canta  ? Asmia un drugà “( Chi è che canta ? Sembra un drogato ? ) frase che riprese a seguire negli anni a venire.Dai Deep Purple ai Led Zeppelin il passo è breve , di conseguenza si arriva ad altri grandi gruppi come i Kiss ( ne ero infatuato verso la fine degli anni 70’ ), per passare agli Iron Maiden, Motorhead , Alice Cooper, Guns’Roses e i mitici , favolosi , inimitabili AC/DC.             
              
La mia sala musicale o relax , che era il bagno, cambiò totalmente aspetto . Alle pareti appesi i poster dei miei “ Eroi “ musicali, e dietro la porta un mobiletto che conteneva i dischi. Ora immaginate al mattino presto, mio padre che si alza per andare al lavoro e appena accesa la luce si vede la “ linguaccia “ del bassista dei Kiss ? Oppure Alice Cooper nelle sue vesti consuete, per non parlare di “ Eddy “ la mascotte degli Iron Maiden .                 
Ammetto che a distanza di anni provo qualche rimorso per avergli fatto trovare questi incubi, ma a mio discapito posso dire che avevo pensato di appenderli  in cucina ma i miei avevano posto un grosso  NIET!Poi mi sposai ma la passione per questo genere continuò , tanto  è vero che i primi tempi di matrimonio , la sveglia era impostata su Radio Flash ( radio torinese ) che allora trasmetteva ancora della buona musica.   
       
Ed era “  Bello “ svegliarsi al ritmo indiavolato di “ Hey, Gabba gabba Hey “ dei Ramones o di “  Hell’s Bell’s “ con tanto di campane iniziali degli AC/DC.So cosa state pensando, solidarietà incondizionata alla paperina di casa. Ora con l’età matura ( a proposito sapete dirmi quando arriva questa età? Tanto per prepararmi psicologicamente ) le cose son cambiate un pochino.  
Niente poster in aerea relax , l’unico che ho è di Angus Young ( AC/DC ) dietro alla porta d'ingrsso , niente sveglia , niente radio tranne quando guido, e anche qui con volume basso anzi bassissimo se la moglie è con me. Per il resto però non è cambiato nulla, saltello come un grillo quando sento queste canzoni, stiro al ritmo dei loro concerti ( dvd ) dimenticandomi  ogni tanto di togliere il ferro da stiro dal povero indumento con risultato nefasto . Provo la stessa gioia e felicità di quando ero ragazzino quando mi regalano un cd della musica che amo  o un  libro del mio gruppo preferito. E se devo dire che un papero adulto si sente sempre un novello Peter Pan, ammetto che è vero, ma tutto questo grazie alla musica più bella del mondo : “ Daddy “ rock’roll e suo “ Son “  : Heavy metal .
             A presto amici....per un altra avventura, tutta in Musica..
da paperino alias Marco