...fini la comédie

STORIA DELLA BICI (DALLE ORIGINI AI GIORNI NOSTRI) AGONISMO 2^ PARTE


         
Eccoci di nuovo qui cari lettori del blog. Ci eravamo lasciati il 30 agosto con la prima parte in cui siamo passati dalle origini della bici sino agli anni 70. Si cari amici volevo appunto, riferendomi alle gare più famose del ciclismo, fare un tour "a tappe". Sarebbe stato troppo lungo e   noioso fare un unico e lungo post sull'argomento. E come riprendiamo se non dai favolosi anni 80". Appunto la prima immagine che scorre nei nostri occhi, per chi come me li ha vissuti e il nostro Francesco Moser nazionale, protagonista del record dell'ora a Città del Messico. Era il 23 gennaio 1984 e fu stabilito il record di Km. 51,151 battendo di un sol colpo quello di Eddy Merx che resisteva dal 25 ottobre 1972 a km 49,431. Senza addentrarci nei particolari che l'UCI ha depennato tutti i record ottenuti con bici speciali, bisogna attendere il 18 settembre 2014 (pochi giorni fa) con i tedesco Jens Voigh, per ritornare al record di km 51,115. Torniamo ora a quello che ha appassionato nella precedente puntata, le sfide. E si ricordiamo soprattutto, per noi italiani il dualismo Moser vs Saronni che è secondo solo a
 quello tra Coppi e Bartali.  Erano le stagioni in cui gli appassionati di sport si schieravano dalla parte dell'uno o dell'altro, come si fa tifando per l'una o l'altra squadra di calcio. Sull'argomento è stato scritto anche un libro che si legge come un romanzo, grazie agli entusiasmanti trionfi ed agli splendidi, irripetibili litigi dei due protagonosti. Ma gli anni 80 furono anche queli di Hainault e Lemond, seppur stranieri
hanno percorso la nostra penisola vincendo tappe e corse anche loro. Si sono sfidati in tutte le grandi classiche, di un giorno e a tappe infiammando sempre l'animo delle tifoserie che, contrariamente a quelle del calcio, si sono sempre comportante civilmente e compostamente. Proseguiamo con gli anni 90, chi vi ritroviamo? Erano gli anni in cui i precedenti protagonisti avevano appeso le bici al chiodo e si era alla ricerca di nuovi campioni locali. Ecco apparire all'orizzonte i vari Gianni Bugno, Maurizio Fondriest, Claudio Chiappucci, Davide Cassani (Attuale CT), Mario Cipollini (con le sue srepitose volate al traguardo). Gli anni 90 sono stati belli per i nostri colori nazionali poichè l'Italia si è sempre distinta nel "Pedale" oltre che nel calcio. Ma gli anni 90 fanno esplodere come una bomba i casi di doping che hanno visto cadere tanti miti e tanti eroi accusati di aver fatto uso di sostanze illecite e aver falsato i propri risultati che altrimenti non potevano essere così eclatanti. A proposito della meno nota ma non meno accesa rivalità tra Davide Cassani e Claudio Chiappucci, esiste un episodio in cui, pur avendo dominato in lungo e largo una corsa si sono ostacolati nel finale per paura di perdere e sono stati beffati entrambi da un terzo. Il simpatico video in fermo immagine dimostra infatti il famoso proverbio. Tra i due litiganti il terzo ... vince e porta la medaglia d'oro a casa. La foto li ritrae in una recente uscita amatoriale dove spiegano i segreti delle grandi salite ai ciclisti neofiti o dilettanti o brocchi come me. Ops dimenticavo la grande icona del ciclismo italiano degli anni 90, ... sicuramente vi siete chiesti ma dove sarà finito in tutto questo elenco il grande Marco Pantani ovvero il pirata? Come si poteva fare a meno di parlare di lui che, tra luci ed ombre, sfortuna che lo ha perseguitato sempre, ha dato lustro al ciclismo nazionale come solo i grandi del passato seppero fare? E si parliamo di Marco Pantani; Marco Pantani (Cesena, 13 gennaio 1970 – Rimini, 14 febbraio 2004) è stato un ciclista su strada italiano, con caratteristiche di scalatore puro. Professionista dal 1992 al 2003, ottenne in tutto 46 vittorie in carriera con i migliori risultati nelle corse a tappe vincendo un Giro d'Italia, un Tour de France e la medaglia di bronzo ai mondiali in linea del 1995 .Un campione bruciato precocemente dagli incidenti in allenamento e dall'accusa di doping in un'era in cui erano tanti a farne uso. Ai tempi odierni, con il passaporto biologico, bisogna giocare "pulito" e senza aiutini. La federazione del ciclismo (UCI) è divenuta molto accorta ed esigente in materia.
Passiamo ai tempi nostri. Bici ultratecnologiche con peso minimo imposto a 6,80 Kg. (potrebbero costruirle anche più leggere ma l'UCI non vuole per motivi di sicurezza e perdare centralità al fattore umano rispetto a quello "tecnico del mezzo". Dopo la "ripulita generale di titoli già assegnati" questo sport vuole darsi un volto più umano, più pulito esoprattutto ridare un premio ai veri sportivi, coloro che vanno avanti solo con il loro sudore. Abbiamo ai giorni nostri un campione che, dopo il 1998, (bis di Pantani) ha riportato in italia gli allori del Giro D'Italia (2013) e del Tour de France (2014)
... ma si si tratta di Vicenzo Nibali lo avevate già capito ovvio.Nato a (Messina, 14 novembre 1984) è un ciclista su strada italiano, che corre per la Astana Pro Team. Corridore da corse a tappe e professionista dal 2005, è uno dei sei
corridori  (il secondo italiano dopo Felice Gimondi) ad aver
conseguito la Tripla Corona, ovvero aver conquistato almeno un'edizione di tutti i tre Grandi Giri, avendo vinto la Vuelta a España 2010, il Giro d'Italia 2013 e il Tour de France 2014. Ha vinto anche due edizioni della Tirreno-Adriatico e nel 2014 il titolo di campione nazionale italiano. È inoltre il primo corridore italiano a vincere il Tour de France con la maglia di campione italiano su strada. Fin da dilettante è soprannominato "lo squalo dello Stretto", titolo che allude al suo modo di correre sempre
all'attacco e alle sue origini messinesi. (fonte wikipedia).Ora aspetto numerosi i vostri commenti sull'argomento, turismo in bici, dilettantismo, agonismo professionistico. Insieme a voi, cari lettori, arricchiremo il post e faremo discussioni alla pari. Intanto il vostro caro redattore "cicloamatore-brocco-dilettante" va a fare altri giri per tornare sull'argomento con le proprie esperienze personali.Buona giornata a presto.per il primo giorno di post colazione al volo e il mio buongiornoPer il secondo giorno pin-nic all'aperto con la bici.