...fini la comédie

Un'ottima annata.......


 il piacere sincero di un calice di rosso……    “ Questo nettare sublime è semplicemente incapace di mentire. Il vino ti bisbiglierà in bocca sempre con completa e imperturbabile onestà ogni volta che ne berrai un sorso…” il film A good year del regista americano Ridley Scott (Un’ottima annata, 2006), ambientato nelle campagne francesi della Provenza, dove Russell Crowe, nei panni di Max – un business man inglese senza scrupoli – ritrova, alla morte del vecchio zio, il sapore lontano delle piccole cose.
La tenuta “Chateau la Siroque” illuminata dalla luce del tramonto è lo scenario perfetto per questa redenzione, un angolo di paradiso dove il gusto per il vino rappresenta un ponte immediato per i ricordi d’infanzia. I colori della grande maison de campagne, infatti, sottolineati da una fotografia a tinte calde, si mescolano ai sapori delle vigne e ai profumi della campagna.I profumi, i colori e i suoni si rispondono», recita un celebre verso di Baudelaire: è così che Ridley Scott sembra giocare attorno al concetto di armonia ed equilibrio, declinandolo in tutte le sue componenti. Le musiche soavi di un vecchio giradischi, i colori morbidi della luce sul far della sera, gli odori della terra e delle viti: tutto si fonde perfettamente ai sapori delle bottiglie della vecchia cantina.
È questa l’atmosfera fertile per risvegliare i sentimenti del protagonista: il profumo della china è così forte da risvegliare i ricordi di un’infanzia da troppo tempo dimenticata, così come l’odore del sigaro è traccia indelebile della presenza dell’amato zio Henry. Il gusto piacevole della bottiglia di “Coin perdu”, prodotta nella vigna, è misteriosamente “frutto” delle melodie canticchiate alle viti dal paziente coltivatore, talmente attaccato al suo terreno da «viverci dentro e respirarci dentro.....
Le vigne della Provenza, fatte di profumi e sapori da gustare con lentezza, sono associati al rosso e al giallo delle colline al tramonto, opposte al grigio e blu della fredda Londra. Ancora una volta, al cinema, il gusto si fa metafora della capacità di assaporare i piaceri della vita. Se Max dichiara di prediligere il cognac, che gli permette di ubriacarsi più velocemente del vino, è proprio perché è immerso in un mondo frenetico, quello dei broker, dove tutto si consuma con voracità.
Un film che mi ha portata in un modo fantastico…… dove si ritrovano i vecchi valori ..i ricordi che a volte Non sono più con noi…presi dalla nostra vita frenetica…… quei pezzi di vita che ci hanno fatto sorride e crescere…. Lui Max …un uomo  abituato a comandare ma che viene catapultato nei suoi ricordi….  Riscoprendo che quella forse e la sua vita …..la vita che e dentro di lui…. Da vedere…«Perdona le mie labbra. Trovano gioia nei posti più inaspettati»è la frase con cui si chiude il film: le labbra di Max ritrovano il gusto di baciare la bellissima compagna e, al tempo stesso, di posarsi con gioia sui calici di vino......
Il  piacere sincero di un bel calice  di vino rosso sorseggiato al tramonto…..in dolce  compagnia ….con i suoi  aromi. .i suoi profumi speziati….un’ottimo aperitivo…..servito in modo speciale ….
.insieme ad una persona speciale….e tutto diventa più magico…si colora di rosso…. Si assaporano… emozioni da brivido….In fondo il rosso…e il colore della passione …
Lady