tutti immagino abbiano vistoquesto bellissimo cartone animatoriguardo balto....nel cartone vi erano storielle comiche...tristi....dolci......ma questa sera voglio darvila vera storia.....quella da cui ...viene tratto il cortometraggio....la vera storia di questi animali veramente stupendi......vi auguro una buona lettura........lupo.....La vera storia di Balto Balto (1922) era un siberian husky di proprietà di Leonard Seppala vincitore di tutte le più grandi corse di cani da slitta col suo pupillo Togo.L'inizio dell'epidemia Il 19 Gennaio 1925, scoppiò in Alaska, in una città di nome Nome una forte epidemia di difterite, e le scorte di antitossina mancavano a causa di un epidemia scoppiata nel 1918. Il primo caso di difterite venne segnalato su di un bambino inuit, ma il medico visitandolo diagnosticò una tonsillite, perché nessun altro membro della famiglia riportava sintomi di difterite. Il bambino morì il mattino seguente (la madre non autorizzò all'autopsia e la cosa peggiorò la situazione) e da allora iniziarono a verificarsi molti altri casi simili. Il primo caos ufficiale di malattia si ebbe però il 20 Gennaio 1925. Fu convocato un consiglio di emergenza da Welch (il medico che visitò il bambino inuit) e si dichiarò Nome in stato di quarantena. Fu ordinato un milione di fiali di antitossina, ma la scorta più vicina che consisteva in trecentomila unità (9 kg in tutto) si trovava ad Anchorage, la capitale, che distava da Nome più di millesettecento chilometri. Anchorage non era collegata direttamente a Nome, la ferrovia portava solo fino a Nenana a circa mille chilometri e le pessime condizioni climatiche impedivano agli aerei di alzarsi in volo e gli iceberg impedivano alle navi di attraccare.La staffetta per il siero Per arginare a tale problema allora si scelse di usare un metodo utilizzato da sempre con la posta, cioè i cani da slitta. L'antitossina che si trovava a Nenana distava seicento miglia da Nome, per l'impresa venne organizzata dunque una staffetta di venti mute di cani. Il primo a partire fu un certo Edgar Bill Shannon che percorse 52 miglia, poi toccò ad Edgar Kalland che percorse 31 miglia, poi Green con 28 miglia, Johnny Folger 26, Sam Joseph 34, Titus Nikotai 24, Dave Corning 30, Hewnry Pitka 30, McCarty 28, Edgar Nollnerr 24, George Noller (il fratello) 30, Tommy Patsy 36, l'indiano Koyokuk 40, Victor Anagick 34, Myles Gonagnan 40. A questo punto venne il turno di Leonard Seppala col suo capo muta Toto, il cane più veloce della zona, fece 91 miglia tagliando per la pianura di Norton dove il ghiaccio era molto sottile, risparmiando parecchie miglia. Dopo di lui toccò a Charlie Olson con 25 miglia ed in fine Gunnar Kasson che trasportò l'antitossina per le ultime 53 miglia con un cane di Leonadr Seppala, Balto, considerato dal proprietario buono solo per portare la posta per brevi tratti. Giunsero a Nome il 2 Febbraio 1925 dopo aver percorso 674 miglia in 127 ore ad una temperatura di circa -40°.
balto....la vera storia.........
tutti immagino abbiano vistoquesto bellissimo cartone animatoriguardo balto....nel cartone vi erano storielle comiche...tristi....dolci......ma questa sera voglio darvila vera storia.....quella da cui ...viene tratto il cortometraggio....la vera storia di questi animali veramente stupendi......vi auguro una buona lettura........lupo.....La vera storia di Balto Balto (1922) era un siberian husky di proprietà di Leonard Seppala vincitore di tutte le più grandi corse di cani da slitta col suo pupillo Togo.L'inizio dell'epidemia Il 19 Gennaio 1925, scoppiò in Alaska, in una città di nome Nome una forte epidemia di difterite, e le scorte di antitossina mancavano a causa di un epidemia scoppiata nel 1918. Il primo caso di difterite venne segnalato su di un bambino inuit, ma il medico visitandolo diagnosticò una tonsillite, perché nessun altro membro della famiglia riportava sintomi di difterite. Il bambino morì il mattino seguente (la madre non autorizzò all'autopsia e la cosa peggiorò la situazione) e da allora iniziarono a verificarsi molti altri casi simili. Il primo caos ufficiale di malattia si ebbe però il 20 Gennaio 1925. Fu convocato un consiglio di emergenza da Welch (il medico che visitò il bambino inuit) e si dichiarò Nome in stato di quarantena. Fu ordinato un milione di fiali di antitossina, ma la scorta più vicina che consisteva in trecentomila unità (9 kg in tutto) si trovava ad Anchorage, la capitale, che distava da Nome più di millesettecento chilometri. Anchorage non era collegata direttamente a Nome, la ferrovia portava solo fino a Nenana a circa mille chilometri e le pessime condizioni climatiche impedivano agli aerei di alzarsi in volo e gli iceberg impedivano alle navi di attraccare.La staffetta per il siero Per arginare a tale problema allora si scelse di usare un metodo utilizzato da sempre con la posta, cioè i cani da slitta. L'antitossina che si trovava a Nenana distava seicento miglia da Nome, per l'impresa venne organizzata dunque una staffetta di venti mute di cani. Il primo a partire fu un certo Edgar Bill Shannon che percorse 52 miglia, poi toccò ad Edgar Kalland che percorse 31 miglia, poi Green con 28 miglia, Johnny Folger 26, Sam Joseph 34, Titus Nikotai 24, Dave Corning 30, Hewnry Pitka 30, McCarty 28, Edgar Nollnerr 24, George Noller (il fratello) 30, Tommy Patsy 36, l'indiano Koyokuk 40, Victor Anagick 34, Myles Gonagnan 40. A questo punto venne il turno di Leonard Seppala col suo capo muta Toto, il cane più veloce della zona, fece 91 miglia tagliando per la pianura di Norton dove il ghiaccio era molto sottile, risparmiando parecchie miglia. Dopo di lui toccò a Charlie Olson con 25 miglia ed in fine Gunnar Kasson che trasportò l'antitossina per le ultime 53 miglia con un cane di Leonadr Seppala, Balto, considerato dal proprietario buono solo per portare la posta per brevi tratti. Giunsero a Nome il 2 Febbraio 1925 dopo aver percorso 674 miglia in 127 ore ad una temperatura di circa -40°.