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Messaggi del 23/07/2011

Libera di volare....

Post n°122 pubblicato il 23 Luglio 2011 da fatamatta_2008
 

La MARCHESA CARINA MASSONE NEGRONE

Nata in Liguria (Bogliasco) il 20 giugno1911, si sposo' con Ambrogio Negrone
da cui ebbe un figlio.


Era una ragazza molto sportiva e praticava varii sport, sci, tennis, pesca, ma quello che più l'appassionava era il volo.

Fu la prima donna italiana a conseguire il brevetto di pilota rilasciato dalla RUNA , Reale Unione Nazionale Aereonautica.
Stabilì il suo primo record nel 1935, volando ad un'altitudine di 5.544 metri.
Incoraggiata dal successo ottenuto, decise di provare a battere il record della francese Maryse Hilsz, di volo in altidudine, la francese aveva raggiunto gli 11.289 metri.

La giovane italiana per l'occasione effettuò un addestramento uguale a quello di un pilota militare presso l'areoporto di Guidonia Montecelio.

Carina decollo' il 20 giugno 1935 da Montecelio con un biplano Caproni.
Il suo equipaggiamento consisteva solo in un giaccone riscaldato in maniera rudimentale e una bombola di ossigeno; considerando il freddo a quelle quote (fino -35 gradi centigradi) e la rarefazione dell'aria.
I medici che la tenevano sotto osservazione nella preparazione dell'impresa pensavano che non avrebbe raggiunto gli 11.000 metri.
Ma lei, nonostante provasse uno stato di stordimento, arrivo' a conquistare la quota di 12.043 metri, superando il record della francese di 754 metri.
Questo record per quanto riguarda i velivoli ad elica è rimasto imbattuto.


L'aviatrice conquistò altri sette primati mondiali: l'ultimo il 19 giugno 1954, volando da Ghedi, presso Brescia a Luxor, in Egitto 2.987 km. in tredici ore e 34 minuti, ad una media di circa 299 chilometri orari. Il precedente record era detenuto dal 1936 dal generale statunitense Andrews.

Nel 1951 aveva fatto parte di uno dei tre equipaggi italiani (su ottanta complessivi) che parteciparono al giro aereo d'Algeria, volando su 6.000 chilometri di deserto in coppia di Ada Marchelli a bordo di un Macchi MB308.
Innumerevoli competizioni a livello europeo la videro sempre primeggiare.
Fu la Presidente dell'Areoclub di Genova; e fondò una scuola di pilotaggio che intitolo' all'aviatore Giorgio Parodi, il suo mai dimenticato maestro.

Morì il 19 Marzo 1991, le fu intitolata una piazzetta nella sua cittadina natale Bogliasco
Nel 1996 le è stato dedicato un francobollo della serie Donne famose. La sua figura e i dettagli delle sue imprese sono stati rievocati dallo scrittore Luca Ponte , in un libro dedicato alle donne che hanno conquistato la fama applicando la loro tenacia e il loro coraggio in varie attività..

 

La storia di Carina Massone Negrone, ci dimostra che la conquista da parte delle donne di ruoli di primo piano è da far risalire a molti anni addietro.
Periodi storici dove la figura femminile era vista come un grazioso contorno da esibire al fianco di uomini importanti, ma che in realtà precludeva svariate professioni e attività al genere femminile.

La scelta di questa pioniera, di dedicarsi con energia e coraggio alla sua passione,
mettendo a rischio anche la vita , ha permesso il progredire dell'idea di una donna
in grado di essere pienamente capace di gestire le sue passioni e il suo lavoro, e di riuscire nel contempo a conseguire ottimi risultati , superando spesso quelli ottenuti dagli uomini.
Ai nostri giorni la conquista della piena uguaglianza tra uomini e donne, non è ancora totalmente acquisita, anzi si assiste ad un reflusso, alla tendenza a relegare nuovamente
la donna , ad un ruolo meno attivo nella società , colpendo i posti di lavoro da lei occupati e i servizi dedicati alla famiglia.
All'esempio, di donne come Carina Massone e di molte altre, che per lunghi anni hanno lottato
in tutti i campi : dallo sport, alla medicina, alla letteratura , alle scienze, per affermarsi, dobbiamo le fondamenta della nostra emancipazione. Questo esempio deve incoraggiarci a non cedere il campo alla rassegnazione, ma continuare
con determinazione a dimostrare che vogliamo essere sempre di più una parte fondamentale della società e non delle semplici comprimarie.

Fatamatta


                                          


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