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...fini la comédie

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Messaggi del 20/09/2011

il quadro

Post n°155 pubblicato il 20 Settembre 2011 da gcarlo57

Il vento fresco dell’ultimo autunno

le lambiva le guance arrossate,

gelando le lacrime scese tranquille,

che appena calde,

divenivano fredde e immobili

come il suo cuore nel tempo dei ricordi.

Seduta, con le gambe piegate al seno

e le braccia a raccogliere  se stessa,

perdeva il suo sguardo lontano

all’orizzonte...

là  sulla scogliera altissima,

finestra immensa sul mare autunnale, al finire del giorno.

C’era un pittore a guardarla da lontano e vide in lei, una figura di donna, immersa nei suoi pensieri, dall’alta scogliera di un paesaggio, come se fosse stata solo uno splendido quadro dai foschi colori. Con il contorno delle cose e lei… presenza viva al tatto della tela, di un anima qualunque, come testimone dell’emozione del tutto! Il pittore la vedeva così, una donna in un quadro ben fatto, come presenza di vita che respira, immersa nella vita delle cose che hanno la stessa vita, ma … senza il respiro dell’anima....

Il mare, la scogliera, i gabbiani in volo, le nuvole rosse-dorate, la barca appena visibile, le increspature bianche fra le onde blu e fosche del tramonto nelle acque in movimento.

Avrebbe detto! Chissà chi lo ha dipinto, non c'è firma! E forse per questa ragione, lo avrebbe rubato, mettendovi la propria firma e spacciare quell’opera di lirica del cuore, che da lei veniva fuori, come sua!

Un pittore se ne sarebbe innamorato sicuramente!

 

Lei era la’ a guardare lontano con il vento fresco nei capelli fini e biondi, mossi dal vento.Con lei…prendeva vita il tutto! Non era un quadro immobile: il sentimento che veniva da lei, rendeva la staticità della scena del quadro,  un continuo lento movimento di immagini e parole, come un cortometraggio di 15 minuti, che ti racconta tutto,con le immagini, il suono, i colori e le espressioni di un vivo viso, di dolore e dolcezza al contempo. Un corto senza parole, che riesce a raccontare la storia di tutti, sia di un uomo , che di una donna. La stessa identica storia di ogni uomo o donna che ha amato e poi ha perso, mentre si ferma un istante nella vita, a ricordare il tutto e a nutrirsene in silenzio. Nel bene e nel male, affinchè  rimanga in esso il sentimento struggente che fa accrescere l’anima!

Quella specie di dolore quasi gradevole, che si ascolta “dentro”, mentre si ricorda chi ti ha dato e ha preso,ma … senza rancore! Lei guardava quella meraviglia che si delineava sotto il suo corpo, seduto e piegato a mo di feto,la meraviglia della forza della vita, in continuo movimento, sotto di lei,  da quella grande altezza, e dentro di lei!

Sorrideva melanconica e grata, per quella dolcezza dolorosa che le saliva dal cuore. Respirava a pieni polmoni il calore delle sue lacrime tranquille e il sapore della salsedine che saliva dal mare. Un docile pianto il suo, come un abbraccio a se stessa, fatto di coccole e bacini, come si fa con i bambini quando cadono e si sbucciano il ginocchio. Lei si voltò e scorse il pittore che la guardava innamorato perso e gli scappò un sorriso splendente, fatto di lacrime rosa e lucide, come i colori di quel tramonto.

Fece un cenno con la mano destra e lo salutò felice di vederlo. Lui si avvicinò allora e le tese la mano per aiutarla ad alzarsi, lei gliela porse e si drizzò in piedi e fu in un secondo di fronte a lui … il pittore innamorato perso di lei ! Non ci furono parole, ma solo un lungo abbraccio, che raccontava, con la voce dell’anima di lei...

Vide il suo volto riflesso in lei e si riconobbe ! Lui era il Cristo d’Amore che è in tutti noi, Colui che dipinge la vita di ogni creatura e poi l’ammira e si innamora perdutamente! Lui era il cristo che diventa uomo per noi, talmente uomo che…dimentica la sua Divinità mentre vive e soffre in noi. Lui era il Cristo che guarda alla nostra vita dall’alto dei cieli, con il pennello in mano e noi … a porgergli i colori che vogliamo! Non si era riconosciuto, perché si era fatto totale parte della storia, di quella creatura che evolveva. Nella sua gioia e il suo dolore, nel suo peccato e nel suo perdono. Nei suoi sentimenti cantati e poi pianti. Nei suoi sorrisi melanconici e le sue risate allegre. Lui era l’autore di quel quadro così ben fatto, che raccontava tutto senza parole.


Lei lo strinse al cuore con dolcezza e lo ringraziò per quel dono così bello. Un quadro che faceva innamorare tanto, da dimenticare tutto ! Perché Dio quando perdona dimentica il peccato, siamo noi che non sapendo dimenticare, non sappiamo perdonare! Un perdono più Divino di quel quadro……non c’era!!!  Il Cristo la tenne stretta al cuore e le carezzò i capelli.

Il Cristo pittore prese il suo quadro e scomparve, sfumandosi nell’orizzonte, la dove il mare si confonde con il cielo. Giunto nella sua Casa Divina, si incamminò per un lunghissimo corridoio e dopo aver superato milioni di porte doro, si fermò alla numero 49 e l’aprì ! La stanza era ampia e luminosa, vi erano molti quadri appesi alle pareti immacolate, ma vi erano ancora moltissimi spazi vuoti da riempire. Il Cristo Pittore appese il quadro di lei a fianco di un altro quadro identico a quello che aveva appena agganciato alla parete. Era il quadro di un uomo…con il vento fresco dell’ultimo autunno che gli lambiva le guance arrossate. Lacrime che scendevano tranquille, che appena calde, divenivano fredde e immobili come il suo cuore nel tempo dei ricordi. Seduto, con le gambe piegate al torace e le braccia a raccogliere se stesso, perdeva il suo sguardo lontano all’orizzonte, là  sulla scogliera altissima, finestra immensa sul mare autunnale, al finire del giorno. C’era un pittore a guardarlo da lontano e vide in lui, una figura di uomo, immersa nei suoi pensieri, dall’alta scogliera di un paesaggio………Il Cristo Pittore sorrise mentre ricordava le parole che gli aveva detto l’uomo di quel quadro, identico all’altro della donna, appena agganciato alla parete immacolata.

Il Cristo Pittore guardò compiaciuto i due quadri e alzò la mano destra per benedirli.

< Ci saranno altri quadri che dovrò agganciare su questa parete immacolata e saranno tutti belli, ma son certo che nessuno sarà identico all’altro come questi due! Nessuno altro quadro canterà ad una sola voce come questi! Perché una sola volta nella vita sulla terra, è dato ad un uomo e una donna, la possibilità, di far trasformare e divenire…(è un peccato che l’uomo creda di non avere il  perdono)…Amore Puro Che Salva !

 

Sentì lo spostamento d’aria dello sportello della macchina, appena chiuso e l’aria fresca della sera invadere il piccolo abitacolo . Sentì il suono quasi lontano della voce del guidatore al suo fianco: < Scusa il ritardo, mi ha trattenuto un po’  più del solito, ti sei annoiata?> Lei sussultò come fa una persona che viene svegliata da un sogno all’improvviso e si accorge che la realtà si esplica in una chiara voce che ti chiama. Guardò l’uomo al suo fianco e disse:< Stavo pensando. Un panorama così, ti aiuta a pensare e sentire Dio!>  Carezzò la mano del guidatore con tenerezza... 

Mentre la vettura procedeva sulla costa, verso casa, lei immersa nella sensazione ancora viva di quel sogno fatto ad occhi aperti, nell’ attesa di suo marito, pensò: 

< Vorrei che anche lui avesse un quadro identico ad un altro, come l’ho io in Paradiso!Sarebbe giusto Cristo Pittore, non credi? Io sì, e non ne sarei gelosa ! >

Suo marito, ignaro dei suoi pensieri, nel ricambiare la carezza della sua mano, la prese fra la sua e la strinse con calore. Inconsapevole lui…stava ricevendo il risultato dell’Amore che era in lei ! Inconsapevole lei, stava ricevendo dal Cristo Pittore, la risposta alla sua supplica. Mentre come ad uno specchio riflesso, nello stesso istante… Una moglie, ignara dei suoi pensieri, nel ricambiare la carezza della sua mano, la prese fra la sua e la strinse con calore. Inconsapevole lei … stava ricevendo il risultato dell’Amore che era in lui! Inconsapevole lui, stava ricevendo dal Cristo Pittore, la risposta alla sua supplica...

 Adesso in Paradiso,

 sulla parete immacolata, vi erano agganciati

due quadri identici, di due mani consapevoli,

che si donavano amore senza farsi mai più domande.

Vi abbraccio tutti

 Giancarlo

 

 

 

 
 
 

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