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Messaggi del 11/06/2012

Se potessi tornare a vivere...

Post n°299 pubblicato il 11 Giugno 2012 da g1b9

 

 

Buonasera Liliana, buona sera amici redattori, amici visitatori  di questo blog, sono qui un'altra volta per proporvi un illustre nome della letteratura Argentina, di fama mondiale, sperando  di catturare la vostra attenzione Jorge  Luis Borges

 

 

 

 Jorge Luis Borges (Buenos Aires, 24 agosto 1899 – Ginevra, 14 giugno 1986), è stato uno scrittore, saggista, poeta, filosofo e traduttore argentino.
 
Considerato uno dei più importanti e influenti scrittori del XX secolo,  si ispirò tra gli altri a Macedonio Fernández,  alla letteratura inglese (Chesterton, Kipling, Stevenson, Wells, De Quincey, Shaw), alla germanica (Schopenhauer, Heine, Kafka) e al Taoismo. Narratore, poeta e saggista, è famoso sia per i suoi racconti fantastici, in cui ha mescolato tematiche  filosofiche e metafisiche con i classici temi del fantastico quali il doppio, le realtà parallele del sogno,  gli slittamenti temporali, sia per le sue poesie  nelle quali persino le cose paiono parlare per raccontare.
  .
Dal suo nome nasce  l'aggettivo «borgesiano»  che definisce una concezione della vita come storia (fiction), come menzogna, praticamente una storia inventata  (come nelle sue recensioni di libri immaginari).

 Nella sua opera, oltre a temi religiosi che interessano tutte le religioni comprese quelle orientali, ricorrono temi quali la metafora, l'infinito spazio tempo,il doppio, gli specchi, il sogno, la rosa,i miti nordici, la colpa, il peccato, il perdono, il paradiso perduto.

 Ecco due esempi di poesie di realtà oltre la visione onirica


C'è tanta solitudine


C'é tanta solitudine in quell'oro.
La luna delle notti
non é la luna che
il primo Abramo vide.
I lunghi secoli dell'umano vegliare
l'han colmata d'antico pianto.
Guardala.

 

Afterglow


Sempre è commovente il tramonto
per indigente o sgargiante che sia,
ma più commovente ancora
è quel brillìo disperato e finale
che arrugginisce la pianura
quando il sole ultimo si è sprofondato.
Ci duole sostenere quella luce tesa e diversa,
quella allucinazione che impone allo spazio
l'unanime paura dell'ombra
e che cessa di colpo
quando notiamo la sua falsità,
come cessano i sogni
quando sappiamo di sognare.

In tarda età, stanco e malato, sentendo avvicinarsi la fine dei suoi giorni, come ogni uomo diede uno sguardo alla sua vita, immaginò che gli venisse data una seconda possibilità ed ecco i suoi versi, che vi propongo come riflessione personale... se vi verrà voglia di raccontare, sarò felice...

  Se potessi vivere di nuovo la mia vita.
Nella prossima cercherei di commettere più errori.
Non cercherei di essere così perfetto, mi rilasserei di più.
Sarei più sciocco di quanto non lo sia già stato,
di fatto prenderei ben poche cose sul serio.
Sarei meno igienico.

Correrei più rischi,
farei più viaggi,
contemplerei più tramonti,
salirei più montagne,
nuoterei in più fiumi.

Andrei in più luoghi dove mai sono stato,
mangerei più gelati e meno fave,
avrei più problemi reali, e meno problemi immaginari.

 Io fui uno di quelli che vissero ogni minuto
della loro vita sensati e con profitto;
certo che mi sono preso qualche momento di allegria.

Ma se potessi tornare indietro, cercherei
di avere soltanto momenti buoni.
Chè, se non lo sapete, di questo è fatta la vita,
di momenti: non perdere l'adesso.

Io ero uno di quelli che mai
andavano da nessuna parte senza un termometro,
una borsa dell'acqua calda,
un ombrello e un paracadute;
se potessi tornare a vivere, vivrei più leggero.

Se potessi tornre a vivere
comincerei ad andare scalzo all'inizio
della primavera
e resterei scalzo fino alla fine dell'autunno.

Farei più giri in calesse,
guarderei più albe,
e giocherei con più bambini,
se mi trovassi di nuovo la vita davanti.

Ma vedete, ho 85 anni
e so che sto morendo.

 Jorge Luis Borges

Grazie a tutti... un grande abbraccio!!!

 

 

 

 


 

 
 
 

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