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Messaggi del 15/08/2012

Rita Hayworth...

Post n°332 pubblicato il 15 Agosto 2012 da est.la.belle.epoque

 Rita Hayworth,
una una Dea che appartiene al cielo come il resto delle stelle....

Nel conoscere la vera vita di un artista,
ci si confronta con emozioni contrastanti,
a seconda del soggetto. 
Rivivere la vita di Margarita Cansino,
vero nome dell'adorabile Rita Hayworth
porta a forte commozione..



La dualità di Rita / Margarita è qualcosa
che continua ad incuriosire e affascinare.
Non c'è mai stata una vera e propria Rita Hayworth.
Ella aveva ben disegnato una linea impenetrabile
tra il personaggio sullo schermo e se stessa.
Rita Hayworth la star del cinema
era stata costruita ad arte
Rita era una gattina del  sesso
e la ragazza della porta accanto.
Era pericolosa e innocua.
Era dominante e passiva....
Rita era ciò che tutti volevano che fosse.



E Rita rimane nella memoria
come una delle più grandi stelle di Hollywood...



L'infanzia le fu rubata in ogni modo.
Inoltre la sua timidezza le fu di ostacolo
e le impedì di socializzare.
Di origini spagnole, la bella e bruna 
Margarita Cansino, nacque a Brooklyn, NY
il 17 ottobre 1918, figlia primogenita
di Eduardo Cansino , celebre ballerino...
Egli la sottrasse ben presto ai giochi di bimba
per insegnarle il flamenco e,
non appena sua figlia compì dodici anni,
la portò con sé in tournée. ma Margarita
non ebbe propensione naturale
verso il mestiere di famiglia...
Non ebbe amici d'infanzia e
ricevette poca istruzione poichè
fu tolta dalla scuola per entrare
nel mondo del lavoro e,
sotto il costante controlllo
di un padre padrone.

la giovane Rita lavorò
in una serie di film di poco conto,
fin quando, nel 1935,
il produttore Harry Cohn
restò colpito dalla sua bellezza latina
e le procurò un vantaggioso contratto
con la Columbia Pictures,
cambiandole il nome in Rita Hayworth.
Da Margarita Cansino a Rita Hayworth 
un nome dal suono molto più americano.
Il look di Rita venne rielaborato
grazie soprattutto a un drastico intervento
di carattere estetico per ovviare
all'attaccatura di capelli molto bassa
sulla fronte e sulle tempie,
la Hayworth dovette sottoporsi
a dolorose sedute di elettrolisi
per eliminare l'antiestetico problema.
La sua folta capigliatura venne poi trasformata
dal bruno al rosso, e questa nuova colorazione,
unita al naturale fascino latino
e al fisico armonioso e atletico dell'attrice,
fu subito messa in risalto
in una serie di film di successo.



Sul fronte privato,
dopo un primo matrimonio di convenienza
con Edward C. Judson, l'attrice si innamorò
del geniale regista Orson Welles,
che sposò nel 1943 e da cui ebbe nel 1944
la figlia Rebecca.
Il matrimonio durò cinque anni e,
nonostante un film girato insieme,
"La signora di Shanghai"(1947),
in cui l'attrice sorprese il pubblico
nei panni di una insolita bionda femme fatale...
Dopo essere diventata un simbolo
per i soldati americani al fronte
durante la seconda guerra mondiale,
la fiammeggiante Rita Hayworth
ottenne il suo più grande trionfo sullo schermo,
interpretando la sensuale protagonista
del film noir Gilda (1946) di Charles Vidor,
accanto al suo storico partner Glenn Ford,
in cui l'attrice apparve al massimo
della sua provocante sensualità,
messa in risalto in celebri numeri musicali
come Put the Blame on Mame e Amado mio.


Il boss della Columbia Harry Cohn,
era follemente geloso di lei,
tanto da tappezzare il suo camerino
di microfoni nascosti,
nel timore che tra lei e Glenn Ford
potesse nascere una relazione.
Solo più di quarant'anni dopo,
dopo la morte della Hayworth,
Ford confessò che la relazione
c'era effettivamente stata all'epoca del film,
quando lei era ancora ufficialmente
sposata con Orson Welles.
Divenuta ormai una star, la Hayworth
venne soprannominata la "Dea dell'amore"
e la sua immagine fu incollata
sulla bomba atomica sperimentale
lanciata sull'atollo di Bikini,
circostanza che fece guadagnare all'attrice
anche l'appellativo di "atomica".


Avendo dimostrato comunque
intense e notevoli doti drammatiche,
la Hayworth ottenne da Cohn
la parte di protagonista nel film Lona Hanson,
un soggetto scritto espressamente per lei
da Thomas Savage. Con grande sorpresa di tutti,
la diva rifiutò e il tiranno della Columbia
diede alle stampe la sua versione dei fatti,
lamentando come per il capriccio di un'attrice
avesse dovuto licenziare maestranze e comprimari
già ingaggiati per il film.
La Hayworth fu sospesa dal contratto,
con il benestare di tutta l'opinione pubblica...



Dopo il divorzio da Welles
e la sospensione dalla Columbia,
Rita Hayworth è essenzialmente
una donna fragile e alla costante ricerca
di un uomo che si prenda davvero cura di lei.
Sembrò trovarlo nel principe Ali Khan,
che sposò in Francia nel 1949,
nonostante le pratiche del divorzio di lui
fossero ancora in corso.
Le loro nozze pertanto vennero deplorate
dal papa in persona,
che fece anche notare che Rita, cattolica,
sposando il figlio di uno dei capi spirituali dell'Islam,
era da considerarsi scomunicata.
Perseguitata dalla stampa e dal pubblico benpensante
con lo stesso accanimento
riservato alcuni anni prima a Ingrid Bergman
in occasione della sua unione con Rossellini,
Rita abbandonò temporaneamente il cinema,
trasferendosi in Pakistan.


Non si fece piegare
né dalle critiche più velenose
né dalle minacce di Cohn,
il quale esigeva che l'attrice tornasse a onorare
il contratto con la Columbia.
Dal 1949 al 1951,
l'attrice svolse esclusivamente
il ruolo di moglie e di madre
della adorata figlia Yasmin,
nata nel dicembre 1949.
Anche il matrimonio con Ali Khan, tuttavia,
continuamente al centro
delle cronache mondane dell'epoca,
si rivelerà un fallimento e terminerà
con il divorzio nel 1953.
Ali Khan morirà sette anni più tardi
in un incidente automobilistico.



In difficoltà economiche,
la Hayworth fu costretta a bussare
alla porta di Cohn. Trinidad (1952).
Il primo film interpretato dopo il rientro
e l'ultimo in coppia con Glenn Ford,
non ottenne il successo sperato e,
quasi per un effetto di contrappasso,
l'attrice si vide offrire da quel momento
ruoli di prostitute, di donne alcolizzate,
dalla bellezza sfiorita.
Ad esempio, nel melodramma Pioggia (1953),
la Hayworth interpretò il ruolo di una prostituta
sulla difficile via della redenzione e,
malgrado dichiarasse alla stampa
di essere felice di interpretare donne autentiche,
senza trucco, con le rughe e i segni
della decadenza fisica,
il suo percorso professionale
si fece più che mai difficile.


Negli ultimi anni cinquanta
si vide assegnare nuovamente ruoli dignitosi,
come quello in Pal Joey (1957),
accanto a Frank Sinatra,
e in Tavole separate (1958)
al fianco di Burt Lancaster,
ma negli anni sessanta le sue apparizioni
saranno prevalentemente di secondo piano.
Anche la sua vita privata
non sarà delle più felici:
due brevi matrimoni travagliati
(uno col cantante Dick Haymes,
e l'altro col regista James Hill)
e una sempre crescente
dipendenza dagli alcolici
faranno di lei una delle donne più scostanti,
visionarie e lunatiche del mondo del cinema.



Sul finire degli anni sessanta
l'attrice mostrò prematuramente
i primi segnali del morbo di Alzheimer,
malattia che però non le venne
diagnosticata ufficialmente fino al 1980.
La figlia Yasmin le rimase accanto
fino al momento della scomparsa,
avvenuta in un ospedale di New York
nel maggio del 1987, all'età di sessantotto anni.

(notizie rielaborate-fonte WEB)

Amici carissimi

vi faccio compagnia fino a domani sera...

Ho pensato a Rita alzando lo sguardo al firmamento

in questa calda sera di ferragosto....

Un abbraccio infinito, grazie...

Liliana



 
 
 

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