Creato da est.la.belle.epoque il 08/12/2010

...fini la comédie

il est temp de rouvrir le rideau...*Blog dedicato all'arte ed alla cultura in ogni sua sfumatura....Una redazione forte e solidale pronta a postare con gusto e conoscenza. Uno scrigno di solidarietà, di stima e di affetto*

Messaggi del 09/03/2014

Il volo spezzato

Post n°616 pubblicato il 09 Marzo 2014 da paperino61to


 Buona sera cari amici,eccomi di nuovo con voi.
Questo racconto , ammetto , è uno dei miei preferiti
e che mi ha coinvolto parecchio nel scriverlo.
E' un piccolo e modesto atto di denuncia
e capirete leggendolo il perchè,
non vi voglio togliere la sorpresa.
Un'ultima cosa, l'ispirazione è arrivata
anche dal brano che sentite e ora,
vi auguro buona lettura .



 
“ Dottore  venga , è ancora vivo, il respiro è flebile ma è vivo “ disse l’uomo curvo su di me.

Volevo dire qualcosa ma non ci riuscivo, le immagini erano sfocate, l’ultima immagine che ricordavo era quella di trovarmi su una macchina con gli amici del sabato sera..poi il vuoto .

La sirena urlava nel silenzio della notte, al pronto soccorso non era la prima volta che vedevano queste scene , una barella, un cuore che lentamente stava scemando cedendo il posto alla fredda signora della morte.


Tre mesi dopo  una stanza di ospedale : “ Bene signor Marco, lei è fuori pericolo ormai, sono lieto di dirglielo. Ha rischiato la vita sa ? “ la voce del medico sembrava un disco imparato a memoria. Lo osservai , non trasmetteva nessuna emozione , sicuramente non ne aveva , per lui era solo e semplice routine.

Domandai dei miei amici , la risposta arrivò come un pugno nello stomaco : erano morti, l’unico vivo ero io. Una mano sfiorò la mia, era Giulia, la mia ragazza. Stava piangendo, anche nello sconforto era bella come un dipinto del Mantegna.

“ Dottore, quando potrò uscire da qui ? Vorrei potermi alzare …” la frase non riuscì a finirla.

“ Non gli avete ancora detto nulla vero ? “ domandò il dottore a Giulia e ai miei genitori.  Non risposerò, e allora dentro di me capii che non avrei mai più camminato, non avrei più pilotato un aereo,mai più volato nel cielo azzurro.



Urlai, un urlo di rabbia che salì al cielo senza che nessuno da lassù mi abbia detto : ora ci pensiamo noi , stai tranquillo.

La nebbia avvolgeva la strada,  in fondo non era male  respirarla. Avrei voluto uscire, ma Giulia non si sentiva di portarmi fuori , per la verità era parecchio che non si sentiva di farlo. Mi osservavo allo specchio e odiavo la mia immagine, odiavo il mondo.

Ero rilegato al terzo piano e nell’ascensore angusto a malapena stava la carrozzella, ma il problema vero erano gli ultimi scalini. Buffo una volta li facevo tre per volta, ora manco uno se piango in cinese o se parlo greco antico. Da tempo avevo fatto richiesta all’amministratore di casa per uno scivolo, ma nulla, la risposta era sempre la stessa : alla prossima assemblea porterò la sua richiesta, non credo ci siano problemi.


 

“ Brutto pezzo di merda, sono sei mesi che non esco di casa, cazzo ti vuoi dare una mossa ? “. Sto morendo lentamente per Dio..ma costui dov’era quella maledetta sera ? Dove cazzo stavi ? Ovviamente solo un cretino può aspettarsi una risposta. Presi il telefono e chiamai di nuovo l’amministratore, la solita segretaria con la sua voce da oca giuliva prendeva nota della mia ennesima richiesta compreso  “ il vi prego aiutatemi “.

Da quando Giulia se ne era andata,la vita era vuota, gli unici su cui potevo contare era una coppia di anziani che mi hanno dato la vita e un ragazzo senegalese. Il destino è veramente assurdo, io ho sempre detestato i negri e ora senza di lui non mangerei per giorni interi.



Andai allo stereo e lo accesi al massimo la canzone di Elton John : " rocket man ":

She packed my pags last might pre -flight
Zero hour, nine AM
And I'm gonna be high
As a kite by then "


Sarebbe stato il mio lavoro, volare come un razzo.  "Mi senti Dio ? Lo so che puoi sentirmi, lo capisci, avrei volato e ora guardami , cazzo , guardami ". Le lacrime scendevano copiose, le mani tremavano. La bottiglia di acqua si infranse contro lo specchio rompendolo in numerosi pezzi.

"And I think it's gonna be a long, long time
Touch down brings me round again to find
I'm not the man they think I am at home, oh no no no
I'm a rocket man, rocket man, burning out his fuse up here alone"

La musica era sempre più forte, voci giungevano dal piano di sotto,
chiedevano di abbassare,risposi con un v'affanculo. Sono a casa mia,
prigioniero a casa mia e non posso sentire una canzone ?
La mia canzone ? V'affanculo mi sentiiiii? .

Girai la carrozzella e mi avviai al balcone, la vista in questo periodo non era al massimo, ma la nebbia mi nascondeva ai sorrisi di pietà della gente. Con fatica cercai di alzarmi, ricaddi diverse volte sulla carrozzella. Il sudore era ben visibile sul mio volto e sentii la schiena bagnata.



Lo squillo del telefono risuonava sembrava che accompagnasse il brano. Le voci di proteste adesso erano più di una. Sorrisi, poveri scemi, protestate per il rumore ma non per uno che è da sei mesi che non lo vedete in strada.

" I think it's gonna be a long  I think it's gonna be a long  I think it's gonna be a long
 I think it's gonna be a long, Yeah, yeah, yeah "


          


Finalmente riuscii ad alzarmi , che bello essere  in piedi aggrappato alla ringhiera, ora pregavo di non cadere di nuovo, non so se sarei riuscito ad alzarmi, ero stremato. La musica si elevava sempre di più,mentre il telefono squillava .

A fatica mi sporsi dalla ringhiera, mi sono sempre chiesto come facesse Superman a volare , domanda stupida, ma in quel momento non me ne veniva in mente un’altra. Guardai il cielo e dissi : “ Visto che tu sei troppo impegnato per un povero stronzo come me, sai che faccio , vengo io a trovarti e vediamo se non rispondi alla domanda che da mesi ti sto facendo “.

“ Niente da fare, il signor Brello non risponde, che faccio riprovo più tardi ? “ la voce giuliva della segretaria  domandava al suo datore di lavoro cosa dovesse fare .

“ Certo riprovi, dobbiamo dirle che il condominio ha accettato la sua richiesta, avrà lo scivolo “ rispose l’uomo.



Una chiave stava aprendo l’appartamento, era il custode che entrava nell’appartamento del paralitico di merda ( per lui tutti i paralatici sono dei gran pezzi di merda, buoni solo a rompere le balle ).

“ Senta, lo spegne sto cazz…” le parole gli rimasero in gola, vide solo un corpo che lentamente stava scivolando oltre il vuoto, ed allora capì, che lo “ stronzo “ la faceva finita con un mondo pieno di odio .


*-*-*-*-*


a presto amici...Marco...alias paperino 

 



 
 
 

CONTATTA L'AUTORE

Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 73
Prov: EE
 

ULTIMI COMMENTI

Un saluto dal 2024
Inviato da: cassetta2
il 14/09/2024 alle 09:28
 
E ADESSO L'ARI è FRESCA??? CIAOOO.GINO
Inviato da: avvbia
il 19/03/2021 alle 19:39
 
Purtroppo la relazione di affetto stabile non è transitiva...
Inviato da: cassetta2
il 03/05/2020 alle 11:42
 
Buon 26 gennaio!
Inviato da: Mario939
il 26/01/2018 alle 09:43
 
BUON FINE SERATA E BUON FINE 2017. CHE IL 2018 TI SIA...
Inviato da: Mario939
il 30/12/2017 alle 14:47
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963