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...fini la comédie

il est temp de rouvrir le rideau...*Blog dedicato all'arte ed alla cultura in ogni sua sfumatura....Una redazione forte e solidale pronta a postare con gusto e conoscenza. Uno scrigno di solidarietà, di stima e di affetto*

Messaggi del 21/06/2014

Angelita di Anzio

Buonasera Liliana, rieccomi qua con tutti voi ed è sempre un grande piacere per me. Oggi ho preparato un altro viaggio nel tempo, fino alla mia infanzia, sulle note di questa canzone.  Angelita
Non so se la conoscete. Io l’ho scoperta da bambina tra i 45 giri di mio padre ed è stato amore a primo ascolto. La trovo dolcissima nella sua tristezza.
Il disco è del 1964 e, sul retro della copertina, ho trovato la sua storia:
“Ventidue gennaio 1944, ora zero. Truppe angloamericane sbarcano ad Anzio ed a Nettuno a trenta chilometri a sud di Roma. Le due città sono deserte: le prime pattuglie lasciano la spiaggia dirette verso l’interno. Sono ancora in corso le operazioni di sbarco quando i soldati odono nel silenzio notturno un pianto desolato. Nascosta in un cespuglio, c’è una bimba di pochi anni che singhiozza disperatamente. Accanto a lei nessuno. Angelita
Alcuni soldati arrestano la loro marcia, cercano di tranquillizzare la bimba, la prendono per mano e la portano in città per affidarla a qualcuno che lasci quello che di lì a poco sarebbe diventato certamente un inferno di fuoco. Le danno persino un nome: Angelita di Anzio. All’alba già si combatte in città: Angelita non giungerà mai al comando dove qualcuno avrebbe potuto farla imbarcare su qualche nave diretta a Napoli: una granata le esplode accanto uccidendo lei sola tra i soldati rimasti illesi. Anzio
E’ questo un episodio di guerra che chi ha combattuto ad Anzio ricorda ancora oggi, sia egli italiano, americano, inglese o tedesco, perché la vicenda della piccola Angelita, bimba ignota scomparsa nel vortice della battaglia, è   diventata il simbolo di quella grande tragedia che fu l’ultima guerra in cui persero la vita milioni di bambini innocenti.
MonumentoLos Marcellos Ferial, con questa ballata che racconta fedelmente quanto accadde ad Anzio la notte del 22 gennaio 1944, hanno   voluto ricordare una bimba sconosciuta che, come tanta altra infanzia di allora, oggi potrebbe essere in mezzo a noi, partecipe delle nostre giornate di vita e di felicità”
Nel 1979, nell’anno mondiale dei bambini, il comune di Anzio ha inaugurato un monumento a ricordo di quella bimba sconosciuta, opera di Sergio Cappellini.
C’è chi sostiene che sia solo una leggenda legata a quei momenti convulsi. Io non lo so, so solo che questa canzone mi ha sempre commosso tantissimo

-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-

Angelita
ti saresti chiamata Angelita
Angelita
Angelita

volevamo chiamarti Angelita

Angelita

Sbarcammo ad Anzio una notte

oh oh, oh oh

c’èra soltanto la luna

ed un pianto di bimba
in fondo al suo sguardo di mare
c’èran ancora le favole
e quattro conchiglie
ripiene di sabbia
stringeva la piccola mano.
Angelita
ti saresti chiamata Angelita
Angelita
Angelita
volevamo chiamarti Angelita
Angelita
Entrammo in Anzio e fù l’alba
oh oh,oh oh
con il fucile sul braccio
e la bimba con noi
aveva i capelli di grano
ed una voce di passero
le quattro conchiglie
ripiene di sabbia
stringeva la piccola mano.
Angelita
ti saresti chiamata Angelita
Angelita
Angelita
volevamo chiamarti Angelita
Angelita
Che alba grigia su Anzio
oh oh,oh oh
scese improvviso tra noi
un silenzio di bimba
da quel suo sguardo di mare
eran fuggite le favole
ma quattro conchiglie ripiene di sabbia
restavano nella sua mano
Angelita
ti saresti chiamata Angelita
Angelita
Angelita
volevamo chiamarti Angelita
Angelita

-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-°-


Monumento

Angelita..
un bocciolo di rosa sfiorito..
tra le schegge impazzite
di un tempo tramortito
dall'odio tramato
ai danni di un popolo
di un tempo tradito..
A lei predisse il fato
un taglio di netto
che recise
le vie imperfette
Rosa



Un abbraccio
Sonia


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