...fini la comédie
il est temp de rouvrir le rideau...*Blog dedicato all'arte ed alla cultura in ogni sua sfumatura....Una redazione forte e solidale pronta a postare con gusto e conoscenza. Uno scrigno di solidarietà, di stima e di affetto*
""...fini la comédie""
Sfogliando le pagine che ognuno di noi ha scritto con la penna
del proprio cuore, troverai impegno, rispetto e solidarietà..
gioco, risate e mille sorrisi...abbracci ed amicizia vera...
In questo scrigno sono custoditi centinaia di post scritti
da tutti i redattori che si sono susseguiti in cinque anni di incessante attività.
Oggi la redazione ha abbassato il sipario, ma come tatuate nel cuore
rimangono indelebili tutte le nostre emozioni...
Grazie a tutti, Liliana
(12 novembre 2015)
...fini la comédie...quando il blog è,
oltre che informazione, dialogo e anche cultura
ciao gino ( avvbia )
Click sulla mia immagine se vuoi lasciare un dono...
L'amico
Sembrerà banale, sembrerà strano,
ma senza amici non se va lontano.
Qui c'è da chiarì però na situazione,
l'amici veri so pochi, nun so un milione.
Amico non è quello che tutti i giorni te chiama,
e manco quello che lo fa ogni settimana.
Amico è quello che pure se non senti,
pe te se farebbe spaccà tutti i denti.
Amico è quello per cui provi amore,
sia omo o donna, lo guardi cor core.
Te fa piacere sapè soltanto,
che pure si non c'è te sta sempre affianco.
Magari lo vedi solo un giorno all'anno,
ma quanno lo ncroci te viene l'affanno.
A lui dije tutto, i segreti più oscuri,
potesse morì nun lo dirà manco ai muri.
(da web)
Gli amici sono l'ingrediente fondamentale della felicità.....
Il mio amico virtuale è diverso....
egli non guarda nei miei occhi, egli vede il mio cuore!
.....forse tu non sai, ma quando mi parli,
quando giochi con me....
quando mi ascolti, quando mi vuoi bene
eserciti il nobile compito di un amico reale....
Messaggi del 20/01/2011
Post n°25 pubblicato il 20 Gennaio 2011 da ANGELO_57
Balla coi lupi
Il film narra una storia di grande amicizia e di rispetto reciproco e’ ambientata nel 1863 durante il periodo della guerra civile ancora in corso, e l’ufficiale decorato John J. Dunbar , eroe suo malgrado ( era stato ferito ad un piede da una pallottola durante un combattimento) chiede e ottiene per meriti in battaglia di essere trasferito all’estremo confine a Ovest, lontano dalla Secessione, alla ricerca di se stesso e desideroso di vedere la frontiera prima che “scompaia”. Giunto al remoto avamposto, constatata la fuga dei soldati che precedentemente l’avevano occupato, il tenente trovatosi solo, comincia la sua nuova avventura assegnandosi compiti e turni di lavoro, tenendo un diario delle sue giornate, immergendosi nella natura con la sola compagnia del suo fido cavallo e del lupo ribattezzato “Due calzini”, presenza costante nei dintorni del forte.
Sempre convinto del futuro arrivo di soldati per un cambio della guardia, il tenente Dunbar passa la maggior parte della primavera in totale solitudine, fino a che, all’inizio dell’estate, avviene il suo primo incontro con un Sioux, malgrado l’insolita cornice, infatti Dunbar è nudo con la pistola in pugno e l’indiano fugge sorpreso e terrorizzato, i due uomini sono profondamente curiosi l’uno dell’altro, e, complice il fatto che Dunbar sia un uomo equilibrato e Uccello Scalciante questo il nome dell’indiano lo sciamano della sua tribù, stanziata non lontano dall’avamposto, nasce tra i due un legame volto alla scoperta l’uno dell’altro, delle usanze e dei riti di due “tribù” così diverse tra loro. Dunbar, conquistato prima da Uccello Scalciante e poi dalla sua tribù in cui spiccano Vento nei capelli, orgoglioso capo dei guerrieri ( dove dimostra la sua grande amicizia a Dumbar nella bellissima scena finale del film), il capo Dieci Orsi e il giovane Ride coi denti comincia così il percorso attraverso la cultura indiana, fatta di scoperte reciproche la lingua, i riti, il caffè e lo zucchero, incomprensioni e situazioni più comiche, che drammatiche ma soprattutto, di un grande rispetto mutuato dalla grande armonia che regna nella parte di cultura indiana che il tenente incomincia a conoscere , apprezzare e rispettare. L’estate riserva così a Dunbar l’onore di una caccia al bisonte con la tribù, i primi scambi di doni e cibo, un “tepee” al limitare del villaggio indiano e la scoperta dell’amore, Alzata con pugno, vedova bianca da sempre vissuta con i Sioux, dapprima diviene interprete di Dunbar, in seguito ne diviene la moglie, una volta “liberata” dal lutto da Uccello Scalciante. A questo punto il tenente, sposo di una Sioux e vittorioso nella sua prima battaglia “indiana” per la difesa del villaggio contro i bellicosi Pawnee, abbandona il suo vecchio mondo, che ormai ben poco gli appartiene, per divenire “Balla coi lupi”, del popolo degli uomini. Anche l’estate, che piano lascia il posto all’autunno, sembra avvertire la felicità di un uomo che ritrova o forse scopre per la prima volta se stesso, anche di fronte alle asprezze di un popolo orgoglioso come quello indiano, sempre più significative delle bassezze dei bianchi, privi di rispetto per la natura e il mondo attorno a loro, che si apprestano a conquistare. Poco prima dello spostamento invernale dell’accampamento, abbandonato definitivamente il forte, Balla coi lupi tornerà per recuperare il suo vecchio diario, trovando, invece, quei rinforzi che, mesi prima, aveva così impazientemente atteso, sarà l’inizio della fine, per il sogno di Dunbar e la civiltà indiana, così complessa e affascinante, e così assurdamente portata al silenzio dall’uomo bianco. Con gli ultimi saluti e la neve dell’inverno, Balla coi lupi con la moglie alzata con pugno, partirà alla ricerca di qualcuno che lo possa ascoltare, una volta ancora, consapevole pero’che la frontiera che tanto aveva cercato è prossima alla fine, e ancora all’oscuro della data che sottoscriverà la resa incondizionata della nazione indiana, dei suoi amici, all’ “uomo bianco”, soltanto tredici anni più tardi.
In questo suo film Costner racconta la maturazione di Dunbar attraverso il quotidiano, prima suo, poi degli indiani, legato al grande atto della caccia al bisonte, agli scambi di doni e all’energia in cui gli stessi indiani credono, e che, legata all’armonia che li contraddistingue, li porta ad avvicinarsi a Dunbar, più che allontanarvisi, o peggio, giungere allo scontro, dando cosi’ grande dimostrazione di civilta’ e saggezza. L’arrivo dell’amore conclude il processo di integrazione di Dunbar, che, sposato da Uccello Scalciante, entra a far parte della tribù riscoprendo e arrivando per la prima volta alla consapevolezza di sentimenti forti, sinceri, guidati dal cuore, nel bene e nel male, in un legame di grande amicizia amore e fratellanza. Angelo Shumani Tutanka oh wha chi
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Post n°24 pubblicato il 20 Gennaio 2011 da est.la.belle.epoque
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