...fini la comédie
il est temp de rouvrir le rideau...*Blog dedicato all'arte ed alla cultura in ogni sua sfumatura....Una redazione forte e solidale pronta a postare con gusto e conoscenza. Uno scrigno di solidarietà, di stima e di affetto*
""...fini la comédie""
Sfogliando le pagine che ognuno di noi ha scritto con la penna
del proprio cuore, troverai impegno, rispetto e solidarietà..
gioco, risate e mille sorrisi...abbracci ed amicizia vera...
In questo scrigno sono custoditi centinaia di post scritti
da tutti i redattori che si sono susseguiti in cinque anni di incessante attività.
Oggi la redazione ha abbassato il sipario, ma come tatuate nel cuore
rimangono indelebili tutte le nostre emozioni...
Grazie a tutti, Liliana
(12 novembre 2015)
...fini la comédie...quando il blog è,
oltre che informazione, dialogo e anche cultura
ciao gino ( avvbia )
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L'amico
Sembrerà banale, sembrerà strano,
ma senza amici non se va lontano.
Qui c'è da chiarì però na situazione,
l'amici veri so pochi, nun so un milione.
Amico non è quello che tutti i giorni te chiama,
e manco quello che lo fa ogni settimana.
Amico è quello che pure se non senti,
pe te se farebbe spaccà tutti i denti.
Amico è quello per cui provi amore,
sia omo o donna, lo guardi cor core.
Te fa piacere sapè soltanto,
che pure si non c'è te sta sempre affianco.
Magari lo vedi solo un giorno all'anno,
ma quanno lo ncroci te viene l'affanno.
A lui dije tutto, i segreti più oscuri,
potesse morì nun lo dirà manco ai muri.
(da web)
Gli amici sono l'ingrediente fondamentale della felicità.....
Il mio amico virtuale è diverso....
egli non guarda nei miei occhi, egli vede il mio cuore!
.....forse tu non sai, ma quando mi parli,
quando giochi con me....
quando mi ascolti, quando mi vuoi bene
eserciti il nobile compito di un amico reale....
Messaggi del 27/01/2011
Post n°30 pubblicato il 27 Gennaio 2011 da emozionami1960
Il Carnevale di Ivrea
Il carnevale d'Ivrea è una delle manifestazioni legate al Carnevale più famose d'Italia. Si svolge a Ivrea, una piccola città piemontese: i carri delle varie contrade, trainati da cavalli, attraversano tutta la città, incontrando sul loro percorso i vari aranceri delle fazioni opposte. Qui inizia la guerra che ha come proiettili delle vere arance. Assistere al carnevale è un'esperienza unica, tuttavia bisogna fare molta attenzione a non beccarsi arance vaganti che risultano essere molto dolorose. E' consigliabile indossare un berretto rosso per essere estranei allo scontro. Risale infine all'Ottocento l'obbligo di indossare il Berretto Frigio,(berretto rosso) simbolo di libertà e fratellanza ereditato dai rivoluzionari francesi, oggi indispensabile nei giorni di Carnevale per non essere fatti oggetto del "grazioso getto delle arance".
Il Carnevale di Ivrea è l'unico al mondo ad avere una trama precisa, a raccontare una storia i cui protagonisti non sono maschere, ma personaggi ideali, simbolo di valori libertari e interpreti di antichi avvenimenti. La prima vicenda risale al Medioevo, quando Federico Barbarossa insediò a signore della città il tiranno Raineri di Biandrate. Per lungo tempo violenze e soprusi esasperarono il popolo, che nel 1194 insorse e distrusse il castello del tiranno, simbolo dell'oppressione. La stessa sorte toccò nel 1266 ad un altro despota, il marchese Guglielmo di Monferrato. Nella tradizione popolare Raineri e Guglielmo sfumano in un'unica figura di tiranno, che secondo l'usanza del tempo, pretendeva di esercitare lo "jus primae noctis", ovvero di passare con le spose la prima notte di nozze. Finchè Violetta, la bella figlia di un mugnaio, riuscì a ribellarsi alle pretese del signore, mozzandogli la testa con un pugnale e mostrandola al popolo raccolto sotto gli spalti del Castellazzo. Quella che seguì fu una grande rivolta popolare, che portò alla distruzione del Castello e che viene oggi ben rappresentata dalla Battaglia delle Arance: un grande gioco delle parti tra gli aranceri a piedi, simbolo del popolo ribelle, e quelli sui carri, le guardie del tiranno. I protagonisti del Carnevale di Ivrea
La Mugnaia….. la Mugnaia è la vera eroina del Carnevale. All'epoca del marchese Raineri di Biandrate, la giovane popolana e novella sposa Violetta si oppose con coraggio alle attenzioni del tiranno che, non contento di vessare il popolo con tasse e maltrattamenti, aveva imposto alle giovani spose lo jus primae noctis. Salita al castello la sera delle nozze, questa giovane giurò al marito Toniotto che non avrebbe compiaciuto al tracotante feudatario. Anzi: estratto improvvisamente un pugnale dalle vesti, gli mozzò la testa e la mostrò al popolo intero dagli spalti del castello. Il Generale e lo Stato Maggiore….Il Prefetto del Dipartimento della Dora, preoccupato per l'ordine pubblico durante la festa, creò lo Stato maggiore, un servizio d'ordine a capo del quale nominò un uomo che ben rappresentasse l'orgoglio e la cultura della cittadinanza. Con l'uniforme di Generale dell'esercito napoleonico ancora oggi, il Giovedì grasso assume il comando simbolico della città trasmessogli dal sindaco e lo mantiene fino al martedì sera dopo l'abbruciamento degli scarli. Il Sostituto Gran Cancelliere…..Attorniato dalle quattro Vivandiere dello Stato Maggiore, spicca in abito settecentesco la figura del Sostituto Gran Cancelliere, chiamato comunemente il "Segretario". Il suo compito e' quello di registrare accuratamente in un apposito librone i verbali delle varie cerimonie che si susseguono lungo il Carnevale. Egli svolge le sue delicate funzioni per incarico del Gran Cancelliere, il decano dei notai cittadini.
I Pifferi e Tamburi…Tocco magico del Carnevale di Ivrea, il loro suono allegro e coinvolgente è il segno della festa che inizia ufficialmente la mattina dell'Epifania. D'origine antica le musiche dei Pifferi si ispirano alle marce suonate dalle bande militari ai tempi di Emanuele Filiberto di Savoia. Gli Abbà….I dieci bambini in ricchi costumi rinascimentali rappresentano i priori delle cinque parrocchie di Ivrea; nel '700 l'Abbà era a capo della Badia, un'associazione di giovani che organizzava feste e portava come insegna un pane conficcato su di una picca. Oggi gli Abbà mostrano invece uno spadino con un'arancia infilzata, a simboleggiare la testa mozzzata del tiranno e il Martedì grasso hanno il compito di appiccare il fuoco allo scarlo issato nella propria piazza rionale. Il Podestà e i CredendariSupremo capo del governo del Comune, il Podestà veniva nominato, sin dal XIV secolo, dai Credendari, i Consiglieri comunali dell'epoca, ed era responsabile dell'amministrazione e della giustizia. Scelto fuori del comune per garantire la sua imparzialità, il Podestà compiva la cerimonia della preda in Dora,ossia lanciava nel fiume un frammento dei ruderi del Castellazzo, per testimoniare la volontà di stroncare ogni tentativo di dominio tirannico sulla città. Gli Alfieri…Gli Alfieri aprono la Marcia del Carnevale di Ivrea, portando le bandiere storiche delle Parrocchie o rioni cittadini. In passato tale compito è stato per lungo tempo demandato a singole persone ingaggiate e raggruppate casualmente dal Comune, ed ha così perso, progressivamente, l'importanza ed il valore che gli compete. Squadre degli aranceri a piedi …..
l'Asso di Picche, ovvero la squadra più vecchia di aranceri a piedi…. Mio Papà e mio zio…anche loro aranceri delle PICCHE ovviamente….io ..hmm… ho iniziato con la squadra delle PANTERE….ed ora ovviamente PICCHE….mio figlio anche lui…nella stessa squadra…. e si dovete sapere che la vostra Lady Si diverte a tirare le arance…ed e fantastico…e una passione che ti nasce dentro… la senti ..già dalle prime note della canzone del carnevale …. era cosi mio papà..mi ha trasmesso,questa passione se vogliamo chiamarla cosi, 3 giorni di tiro…3 giorni ..di adrenalina ….3 giorni di allegria…anche di qualche livido… Ma amici miei sono 3 giorni …fantastici…da provare…se si stà attenti …non ci si fa male Se si stà attenti però..altrimenti ..haiii..!! sono dolori… Quest'anno il carnevale si svolgerà il 4 Marzo .... vi aspetto al tiro Lady
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