Boutade

BILANCI E BILANCINI


1 gennaio 2007.Considero innanzitutto che ancora per qualche mese quando scriverò una data scriverò 2006. Rimango sempre un po' indietro. Ma mi gusta. Prendo tempo, così non ne perdo.Mi è sempre piaciuto fare i bilanci di fine anno, i bilanci di compleanno, infarcire gli eventi esterni di sintomi personali e metafore. In genere ho sempre vissuto il 31 dicembre come se dovesse essere una giornata perfetta, convinta che quello che faccio a Capodanno poi lo faccio per tutto l'anno. Coccole, bagno caldo, pranzo gustoso, tante belle parole per tutti gli amici e i conoscenti, serata organizzata per essere un perfetto contenitore di calore e sorrisi. Biancheria rossa, naturalmente. Quest'anno no. Sarà che in questi ultimi sei mesi, molte delle cose che erano da cambiare sono già cambiate. - Pronto?- Piccola!- Pizzola!- Come va?- Sì...- Cioè?- Stavo piangendo.- Ecco. Che hai?- Tante cose.- Nella fattispecie?- Stanotte... K... mi ha mandato due messaggi devastanti... - E tu?- Lo amo.- Ma non eri innamorata anche di- Amo tutti, pace e amore, metto fiori nei cannelloni.- Ma ridi o piangi? Vuoi che ci vediamo prima?- No voglio piangere ancora un po', finchè ce n'è.- Ma secondo te da dove arivano le lacrime? Perchè sembra che non finiscono mai.- Ma tu stasera ti infighetti?- Il minimo indispensabile.- Io verrei in tuta.- Invece quando finisci di piangere sai cosa fai? Ti fai una doccia, lavi via tutto, ti curi un po' e ti fai bella pure te. Vuogliti bene!- Mi vuoglierò. Sono contenta di passare il Capodanno con te.- Anch'io.- Ciupa.- Siempre.Si guarda allo specchio. Il capello bianco, il solo sprezzante e sgraziato capello bianco, si rizza in mezzo alla chioma e fa la sua ridicola danza del capello bianco.Bilancino:Le ragazze arrivano sul posto sfolgoranti, non di bellezza e cosmetici e abiti. Si sono dimenticate la biancheria rossa. Una indossa le mutandine con le coccinelle, che sono rosse e valgono lo stesso. L'altra ha una giarrettiera di pizzo rosso. Sopra i jeans. Sono belle, ma ci ridono sopra, perchè tanto nessuno se ne accorge. Ce n'è un'altra, che si è avvolta un turbante bianco in testa, e dopo due calici di carmenere cileno già comincia a illanguidire l'occhio e a lasciar penzolare i lembi del turbante che diviene un velo da sposa. Le ragazze sorridono, sono gentili. Sono sature. Non hanno bisogno di nient'altro. Un ragazzo si siede accanto a loro. Un altro sta in piedi e si appoggia ad una sedia. Si danza il valzer degli assaggi. -Ma perchè stai in piedi, siediti! -No, da qui vedo bene i tuoi occhi. -Ah, sì, che taglia porto di occhi? Ma si può riderne, va bene, tanto si capiva che loro non cercavano niente, hanno già tutto, cioè niente, ma non aggiungeresti nient'altro. Ridi insieme a loro, non capitano spesso tre ragazze che esistono con questa semplicità. La festa è povera, ma non aggiungeresti nient'altro. Perchè è vera. E' tutto così semplice e perfetto che lo ricorderai per sempre senza capire cosa è successo e senza la possibilità di ricreare quella magia in un altro dove e in un altro quando.Qualcuno a un certo punto si decide, le guarda e dice: -Siete così belle che dovreste fidanzarvi fra di voi. E allora, in vino veritas, finalmente viene fuori la verità. Si guardano. Lei dice: -In effetti io mi fidanzerei con te, ma sai qual è il problema? Che ci piace il Così finalmente una volta per tutte è stato svelato il mistero.Chi non resiste va via. Cerca di illuminare un altrove buio, chè lì c'è troppa luce. Gli altri, quelli che si beano di questa luce, restano, fino a tardi. Finchè vanno via loro. Poi finisce tutto. Finisce il 31 dicembre, finisce il Capodanno, finisce l'odore di alcool e tabacco. E una volta sotto casa, le due ragazze si sorridono, un po' meno che ubriache, un po' più che brille, fanno la faccia buffa e dicono l'una all'altra: Grazie. Perchè tra quello che finisce e quello che comincia tu sei rimasta.Felice anno nuovo.