Boutade

Post N° 87


Imprecisamente da queste mie imprecisioni       caverò la giusta sinusoide di buonsensoasintoticamente tendente alla necessità di un'impossibilità cronica alla definizione.Orgogliosamente posso dire che mi sono sbagliata. A non voler pensare mai che esistesse l'impossibilità di un senso.Ineluttabile, quanto la vita.Quanto la vita di un fiore.Potessi della mia voce fare rugiada e svegliare i petali al mattino, presto, quando tutto ha scordato di essere vivo. Anonima ombra, sussurrare il piacere, la gioia fertile del mio nome, come fosse eterna, come non fossi io, offrire le mie mani e il mio corpo al servizio di un istante, un solo istante di completezza nel biancogrigio del petto.Alcove scolpite nelle pietra, freddo antico nelle ossa. Non c'è solitudine, la terra penetra e terra ritornerò.Non c'è una sola possibilità d'esistere.Non c'è confine all'esistere.E amare è un verbo infinito. Questo è come mi vedo io.Stronza bagascia. Questo è come mi vedono gli altri.