Boutade

pulzelli d'italia


Edicola. Ore 19.15.Il ragazzino, tra i 22 e i 25 anni, sbraita al suo telefonino e urla contro qualcuno. Non ascolto, capisco solo che sta litigando dal tono di voce. Tra una frase e l'altra ha infilato un "Corriere della Sera", e l'edicolante, signore sulla cinquantina, glielo appoggia sull'espositore. Lui lancia una banconota, l'edicolante, lievemente allibito, poggia il resto sul giornale. A qul punto io ho deciso cosa prendere, mi faccio avanti, ma vedo il giornale e i soldi del ragazzo sull'espositore. Cerco di capire che fa, se si prende tutto e si leva dal cazzo o cosa, a quel punto realizzo la sua presenza come disturbante. D'altra parte mi sta urlando sulla testa da almeno tre minuti. Lo guardo un momento. Poi decido che comunque è il mio turno e mi giro verso l'edicolante. A quel punto vedo l'edicolante allibito che non guarda me, ma lui. E realizzo che l'ultima frase che ha interrotto il suo fluire di parole starnazzanti era rivolta a me, non all'interlocutore telefonico. E la frase era:- Cos'è che vuoi te?- Cos'è che vuoi te?Cos'è che vuoi te. Così, con la e aperta da milanese. Cos'è che vuoi te.Quando realizzo che forse ce l'ha con me, mi volto, ma lui si sta voltando per riprendere il suo blabla qua qua qua. E allora capisco che sì, ce l'aveva con me, stava parlando proprio con me. Cos'è che vuoi te. Torno all'edicolante per comprare i miei giornali, lui sta scuotendo la testa da uomo adulto troppo stanco per sopportare certa stupidità, troppo vecchio per tirare un pugno sul grugno a tanta prepotenza. Scuote la testa, e io, che sarei la parte lesa (e per poco non offesa: la mia proverbiale impulsività mi avrebbe portato a dire la cosa giusta al momento sbagliato alla persona sbagliata, una cosa tipo cos'è che vuoi te, cocainomane dimmerda, così, con la doppia m milanese. non stento a pensare che mi avrebbe alzato le mani, a quel punto), dico io, lo guardo, faccio spallucce e pago i miei giornali.Torno a casa e lo racconto a Riky, la cui reazione è, come nel suo stile, assolutamente razionale e diretta: - Una testata sul naso, se ti aggrediva, no davvero è la prima mossa da fare.Dimentica solo un dettaglio: che io non ho la testa dura come lui.Vorrei far notare, a scanso di equivoci, a chi si preoccupa per la mia sicurezza sulle strade, che il ragazzo era assolutamente e inconfutabilmente e indubbiamente italiano.