Rinnovate ho per te le antiche date
sino da quando l'Ellade gioiosa
si compiaceva d'ogni assurdo, cupo
seno di vergini aggiogate
allo splendido carro apollineo.
E, infuriata com'esse grido all'ara
del tuo amore perfetto
tutta la forza del mio sangue oscura.
Tu, bellissimo Iddio che nella fronte
reggi un gioiello di pazienza duro
e sopporti implacabile le forme
del mio amore vivace, tumultuoso,
guardi alle mie incertezze come a un campo
seminato di indocili bufere
guardi apprensivo l'occhio del Signore.
(chè cristiana son io ma non ricordo
dove e quando finì nel mio cuore
tutto quel paganesimo che vivo).
Alda Merini
Milano era persino bella, questa sera, così silenziosa, vuota, disabitata.
Sembrava che pensasse, sembrava che respirasse.
Inviato da: cassetta2
il 13/12/2020 alle 14:30
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il 26/04/2011 alle 22:42
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il 13/07/2009 alle 04:20
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