Gli ho raccontato della telefonata con Gianni. Lo sento che ha un tono strano ma faccio finta di niente, era un confronto di cui avevo bisogno. Gli chiedo di altre cose che riguardano il lavoro, ma poi chiudiamo perché è impegnato. Durante la giornata provo a richiamarlo, ma niente..non mi risponde.In tarda serata mi richiama, ha mal di testa, è stanco, ma non sono del tutto convinta che sia quello il motivo per cui è un po’ taciturno…cerco di indagare ma non mi dice molto. Mi parla del suo bambino, che ha ripreso ad avere dei disturbi. Si è convinto d’esser lui la causa, per il fatto che non c’è mai a casa e sente la sua mancanza…allora comincio a fargli domande sul bambino, cosa disse il dottore quella volta, cosa dicono i suoi insegnanti a scuola e le risposte che ottenevo erano tutte uguali “Non lo so…”, “Non più ho chiesto” , “Non mi sono informato”…Dopo una lunga pausa aggiunge: “Sono un ottimo professionista a lavoro, ma sono un pessimo padre…”
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Gli ho raccontato della telefonata con Gianni. Lo sento che ha un tono strano ma faccio finta di niente, era un confronto di cui avevo bisogno. Gli chiedo di altre cose che riguardano il lavoro, ma poi chiudiamo perché è impegnato. Durante la giornata provo a richiamarlo, ma niente..non mi risponde.In tarda serata mi richiama, ha mal di testa, è stanco, ma non sono del tutto convinta che sia quello il motivo per cui è un po’ taciturno…cerco di indagare ma non mi dice molto. Mi parla del suo bambino, che ha ripreso ad avere dei disturbi. Si è convinto d’esser lui la causa, per il fatto che non c’è mai a casa e sente la sua mancanza…allora comincio a fargli domande sul bambino, cosa disse il dottore quella volta, cosa dicono i suoi insegnanti a scuola e le risposte che ottenevo erano tutte uguali “Non lo so…”, “Non più ho chiesto” , “Non mi sono informato”…Dopo una lunga pausa aggiunge: “Sono un ottimo professionista a lavoro, ma sono un pessimo padre…”