Notturno

Amare


 quello che io sento per papà è una perdita senza riparazione, ho perso tutte le sfaccettature del rapporto con lui. Il lavoro fuori, quello vero, della realtà, dei buongiorno e dentro di me l'amore, quello desiderato, sognato, agonizzato. Può una persona entrare ed entrare, giorno dopo giorno, nella stessa stanza senza pensare, vittima solo della necessità di vedere in faccia  l'uomo che più di tutti è riuscito ad entrarle nella carne e nelle cavità del cuore, e mai cin realtà c'è riuscito, abbandonandola. illudersi di trovare papà sarebbe una felicità che però ottenebra, che fa diventare folli, che si rigenera continuamente come un riflesso tra due specchi, infinito e sfuggevole. Vorrei un padre all'infinito. Questi sentimenti che vivono in me non escono da me, non trovano espressione nella vita, non si raffrontano ma mi fanno desiderare mille volte di esistere per lui, e per entrambi i miei genitori. Di stringergli la mano e di sentire il palmo che mi sfiora. Vorrei vederli da lontano, da vicino, vorrei scoprire i meandri di loro,  viverli. Forse tutto questo desiderio è rivolto a delle sagome, come tu dottore ti trasformi in sagoma e come mi trasformo anch'io ...quando penso...Meglio la follia o il pensiero, se questo presuppone la possibilità di perderli ancora? Di non essere amata da loro forse, dovrei lasciarli andare?Ora mi sento spogliata della femminilità, mi sento indegna di amore, indegna e incapace di lavorare a me stessa, di essere una persona indipendentemente dai miei oggetti d'amore, indegna o incapace di amare me stessa. Sparisco, si inaridisce la mente, il cuore ed il corpo, sto perdendo ciò che mi rende ancora capace vivere...