Creato da johann_gutenberg il 25/10/2008

Lettere a inchiostro

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IO, ROBOT

Post n°10 pubblicato il 01 Aprile 2009 da johann_gutenberg
 

Isaac Asimov
Mondadori
2003

Pubblicata per la prima volta nel 1950, questa celebre antologia raccoglie i più significativi racconti che il più prolifico e famoso scrittore di fantascienza di tutti i tempi ha dedicato ai robot. È proprio in questo libro che Asimov detta le tre Leggi della robotica, che regolano appunto il comportamento delle "macchine pensanti" e che da allora in poi sono alla base di tutta la letteratura del genere. 

iononsonoio2 scrive:

Non ho mai letto libri di fantascienza, non è ilmio genere . Sono nove racconti che hanno come protagonisti dei robot che fanno le più disparate mansioni , da baby sitter  a controllori di astronavi e costruttori di altri robot  Sono sicuri: infatti in base alle leggi che regolano la loro programmazione non possono diventare criminali né nuocere ai datori di lavoro , devono sempre obbedire agli ordini degli esseri umani. Ma ogni tanto qualche robot si ribella o dà segni di squilibrio ( come gli umani) , in questo caso interviene la robot psicologa. In ogni racconto si vede l' interazione tra l'uomo e il robot e la morale.
Voto 6.

Weirde scrive:

Che dire di questo piccolo capolavoro? Si tratta di fantascienza è vero, ma forse prima di tutto di un ben congeniato giallo che lascia spiazzato il lettore fino al finale. Innumerovoli i film, che anche solo lontanamente, si sono ispirati a questa trama. Giustamente, poichè Asimov, non sono con questa opera, ma anche con gli altri suoi libri, ha aperto un nuovo mondo alla letteratura. Io ho sempre pensato a Lui come ad uno scrittore-meccanico, poichè in lui vedo che le trame sono come meccanismi bene oliati pronti a scattare al momento giusto. Adoro io robot, così come adoro il ciclo della fondazione.

Kris1969 scrive:


Io, robot di Asimov è stata, per me, una piacevole sorpresa. Se letteratura di evasione deve essere, preferisco immergermi nel passato piuttosto che proiettarmi nel futuro. La lettura di questa antologia di racconti, invece, mi è piaciuta molto, tanto che ho finito il volume in un solo, piovoso, pomeriggio. In verità mi aspettavo un romanzo unitario, invece si tratta di una raccolta di nove racconti nei quali si ripetono alcuni personaggi . Quello che ricorre la maggior parte delle volte è la robopsicologa Susan Calvin, seguita dai collaudatori di robot Mike Donovan e Gregory Powell, le cui avventure mi hanno molto divertita. Alcuni racconti sono molto ironici, altri, soprattutto il primo, con il robot che ama ascoltare le favole, li ho trovati decisamente teneri. La cosa che ho trovato più buffa, però, è che i racconti sono ambientati ai giorni nostri più o meno, e Asimov già si immaginava robot baby sitter e salti interstellari, mentre io domani dovrò andare al lavoro con la mia comunissima automobile, e penso che la fantascienza più incredibile sia trovare, in tempi ragionevoli, un idraulico che mi aggiusti il lavandino che perde e non dover fare un mutuo per pagarlo. Per quanto il libro sia di evasione, e i racconti ben scritti, tuttavia mi ha portato a farmi alcune domande su quello che è il mio rapporto con la tecnologia, e sugli eventuali rischi di un eccessivo utilizzo della stessa senza il necessario senso critico, e su cosa si possa definire in realtà macchina senziente. L'ultimo racconto, in particolare, ovvero "Conflitto evitabile", con una umanità gestita da enormi cervelli elettronici mi ha lasciato un vago senso di inquietudine. Per me, comunque, una lettura decisamente consigliata.

Krissy scrive:

Io, robot di Asimov è stata, per me, una piacevole sorpresa. Se letteratura di evasione deve essere, preferisco immergermi nel passato piuttosto che proiettarmi nel futuro. La lettura di questa antologia di racconti, invece, mi è piaciuta molto, tanto che ho finito il volume in un solo, piovoso, pomeriggio. In verità mi aspettavo un romanzo unitario, invece si tratta di una raccolta di nove racconti nei quali si ripetono alcuni personaggi . Quello che ricorre la maggior parte delle volte è la robopsicologa Susan Calvin, seguita dai collaudatori di robot Mike Donovan e Gregory Powell, le cui avventure mi hanno molto divertita. Alcuni racconti sono molto ironici, altri, soprattutto il primo, con il robot che ama ascoltare le favole, li ho trovati decisamente teneri. La cosa che ho trovato più buffa, però, è che i racconti sono ambientati ai giorni nostri più o meno, e Asimov già si immaginava robot baby sitter e salti interstellari, mentre io domani dovrò andare al lavoro con la mia comunissima automobile, e penso che la fantascienza più incredibile sia trovare, in tempi ragionevoli, un idraulico che mi aggiusti il lavandino che perde e non dover fare un mutuo per pagarlo. Per quanto il libro sia di evasione, e i racconti ben scritti, tuttavia mi ha portato a farmi alcune domande su quello che è il mio rapporto con la tecnologia, e sugli eventuali rischi di un eccessivo utilizzo della stessa senza il necessario senso critico, e su cosa si possa definire in realtà macchina senziente. L'ultimo racconto, in particolare, ovvero Conflitto evitabile, con una umanità gestita da enormi cervelli elettronici mi ha lasciato un vago senso di inquietudine. Per me, comunque, una lettura decisamente consigliata.

 
 
 
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LadyAileen = Vampire Kisses di Ellen Schreiber
Weirde =
iononsonoio2 =

BlackMokona = Il figlio del cimitero di Neil Gaiman
Krissy1969 = Omicidio a Road Hill House di K. Summerscale  

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