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IL MASTINO DEI BASKERVILLE

Post n°9 pubblicato il 01 Marzo 2009 da johann_gutenberg
 


Arthur Conan Doyle
Mondadori
2005

Il mastino dei Baskerville è il romanzo più famoso fra quelli che vedono Sherlock Holmes e il dottor Watson come protagonisti. Un romanzo che, secondo le intenzioni dell'autore, non avrebbe mai dovuto vedere la luce. Perché nell'avventura precedente Sherlock Holmes era precipitato, insieme al suo acerrimo nemico Moriarty, in un crepaccio, inghiottito dalle tenebre.
Un finale che non lasciava via di scampo, e che non riuscì gradito ai lettori, ormai stregati dalla ferrea logica e dall'infallibile fiuto del detective. E così, costretto dalle insistenze del pubblico e dell'editore, Conan Doyle fece "resuscitare" il suo celebre personaggio, abbandonando il genere del romanzo storico cui avrebbe preferito dedicarsi.

LadyAileen scrive:

Ad essere sincera anche se sono una grande appassionata di gialli non sono una grandissima fans di Sherlock Holmes questo perché come personaggio-investigatore non mi ha mai ispirato molta simpatia e anche qui nutro lo stesso rifiuto.
Considerato ormai un classico del giallo la vicenda è raccontata dal fedele Watson che segue passo passo il suo amico Holmes nell'intricata vicenda fino alla completa risoluzione.  
Il mistero da risolvere l'ho trovato coinvolgente e intrigante come del resto anche lo stile narrativo. Elementi horror e atmosfere gotiche rendeno il romanzo ancora più denso di mistero.
Descrizioni dettagliate soprattutto della brughiera del Devonshire che ho apprezzato molto ma nonostante ciò io rimango fedele alla mia adorata Agatha Christie e il suo Poirot.

BlackMokona scrive:

Essendo una rilettura, non c'è stato tutto il pathos provato durante la prima lettura che mi aveva letteralmente entusiasmata, dato che ricordavo piuttosto bene le vicende. E' comunque sempre un piacere seguire Sherlock Holmes nei suoi ragionamenti, nelle sue deduzioni logiche che paiono in un primo momento assurde ma, non appena ci pensi un attimo, ti dici"Ma è vero, che sciocca!". Il caso è costruito alla perfezione, e sino alla fine non si riesce ad essere pefettamente sicuri del colpevole, anche se i sospetti abbondano. Lo stile è scorrevole e chiaro, una piccola perla del giallo.

iononsonoio2 scrive:


Il mastino dei Baskerville è stato un piacere rileggerlo,come sempre holmes risolve i misteri più strani.Qui vengono chiamati in seguito alla morte di Sir Charles Baskerville rinvenuto cadavere nel parco della sua villa, apparentemente stroncato da un attacco cardiaco. Il suo medico personale e amico, James Mortimer, è invece convinto che ne sia responsabile una creatura diabolica, la quale si aggirerebbe nella brughiera sotto forma di gigantesco cane. Sulla famiglia dei Baskerville aleggia infatti una maledizione, provocata dal comportamento blasfemo e criminale di sir Hugo Baskerville, Da allora il mostro sembra perseguitare gli eredi maschi di Baskerville Hall, portando loro una morte violenta.Sherlock Holmes rifiuta l'idea di una maledizione e, attirato dalla particolarità della vicenda, accetta di occuparsi del caso e chiede al dottor Watson di accompagnare Mortimer e sir Henry a Dartmoor, per svolgere le indagini preliminari.Sherlock Holmes, nascostosi nella brughiera all'insaputa di Watson rientra.


medebai scrive:

Questo romanzo di Sir Arthur Conan Doyle, scritto intorno ai primi anni del XX Secolo, rappresenta una pietra miliare nella storia del romanzo giallo. Si tratta infatti del primo esempio completo di come adesso si intende questo genere di storia; certo, per noi che lo leggiamo a cento anni di distanza, allenati dai tantissimi gialli scritti da scrittori più moderni, non è difficile, seguendo il metodo deduttivo del protagonista, individuare per tempo il vero colpevole, ma esso viene rivelato al pubblico solo verso le ultime pagine. Escludendo i racconti raccolti in antologie, la differenza si evidenzia se lo mettiamo a confronto col primissimo romanzo della serie, quello “Studio in rosso” che vede l’esordio dell’investigatore di Baker Street. Nello “Studio in rosso” il colpevole viene scoperto circa a metà libro e il seguito è costituito dal  racconto che questo fa per spiegare i motivi della sua spietata vendetta, quindi non vengono rispettati i canoni del giallo classico.Vorrei finire questa mia mini recensione rivelando una curiosità: esistono tantissimi club di appassionati di Sherlock Holmes e alcuni scrittori si sono divertiti a farne il protagonista dei loro romanzi, con ambientazioni che vanno dalla spy story alla fantascienza. Ma pochi sanno che c’è stato qualcuno che ne ha anche ricostruito un’improbabile ma affascinante discendenza; secondo questo appassionato, Holmes avrebbe avuto un figlio naturale dall’attrice Irene Adler, in seguito quest’ultima avrebbe sposato un nobile montenegrino che adottò il bambino. Ebbene, questo figlio di Sherlock Holmes altri non sarebbe che il grande (in tutti i sensi) Nero Wolfe!



Kris1969 scrive:



Il mastino dei Baskerville è sicuramente il migliore dei quattro romanzi lunghi di cui è protagonista Sherlock Holmes, indimenticabile personaggio inventato da Conan Doyle, autore  cui molto meglio si addiceva il racconto breve.
Il romanzo si svolge per una breve parte a Londra, per poi spostarsi nel Dartmoor, territorio splendido e terribile assieme, con le sue distese di erica e i pantani nascosti, la nebbia che si alza all'improvviso a nascondere ai protagonisti cose e persone, l'inquietante isolamento che ben si presta a rendere l'angoscia di una famiglia segnata da una secolare maledizione.
Tocca ovviamente a Holmes e alla sua ferrea logica, con l'aiuto del fidato Watson, scoprire se la maledizione è vera o, molto più prosaicamente, la stessa viene utilizzata per nascondere la banalità di un crimine.
Un libro breve, perfetto per un pomeriggio o una serata di lettura avvincente e non scontata, scritto da uno dei più straordinari (almeno per me) autori del genere, con un protagonista e un coprotagonista la cui fama ha ben presto superato i limiti della letteratura di genere, e della letteratura in generale, tanto che ancora oggi a Holmes si dedicano libri, fumetti, pagine Web e film.

 
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