Sanità a Ferrara

A Cona non prima del 2011


 da estense.com mercoledì, 24 marzo 2010, 0:00EgregioDirettore,                                                                                                                                  la D.ssa Ricciardelli, consigliere PD e Dirigente dell’emergenza sanitaria, attribuisce alla Candidata del centrodestra alla Presidenza della Regione chevorrebbe un Sistema Sanitario Regionale “meno opaco e con più libertà di scelta”,  la volontà di “distruggere i servizi”, “dare forza soloalle logiche di mercato”, “determinare spreco di risorseo impoverire le strutture pubbliche”, “far saltarei meccanismi messi in atto per garantire la rete integratadi servizi sociosanitari”.Accusa i cittadini che attraverso “la stampa locale si ostinano a ripubblicare la litania di un pronto soccorsoe di una terapia intensiva al S.Anna”, di avere “un modo superficiale di affrontare il problema di una riorganizzazionedell’offerta sanitaria”, o di voler creare “puro allarmismo”.Considera poi il blocco dei finanziamenti Inail una causa del mancato rispetto dei tempi per l’Ospedale di Cona, ignorando che ci troviamo di fronte a una storia, ormai ventennale, che, anche a livello nazionale, viene definitala “emblematica vicenda del maxi cantiere ferrarese”. Sembra poi ignorare che l’Azienda Ospedaliera, pur di arrivare alla conclusione della vicenda ha già aggiudicato per trenta anni la gestione dei servizi non direttamentededicati alla assistenza (pulizie, ristorazione, gestione calore ecc.) per un limite massimodi spesa annuale  di 23 milioni e 600 mila euro,prevedendo per la ditta aggiudicataria l’obbligo di investire 46 milioni di euro nella costruzione dell’Ospedale.Ora non risulta che, in quelle regioni dove la sanitàprivata è di qualità e in competizione con quella pubblica, vi sia uno spreco di risorse e si abbia come unico obiettivo la logica di mercato.In questa provincia che presenta una elevata mobilità fuori regione, soprattutto a favore del  Veneto, una sanità privata, concorrenziale a quella pubblica, che offra non solo prestazioni diagnostiche, ma anche chirurgiche  e perché no di emergenza, potrebbe servire a migliorare l’assistenza e a ridurre le liste di attesa (vedi i mesi  per un intervento nel caso di un tumore mammario).Relativamente alla ubicazione del  Pronto Soccorso, a Cona o al vecchio S. Anna,  riportare le giuste preoccupazioni dei cittadini non è una fastidiosa litania o un comportamento allarmistico. Bisogna dare dellerisposte concrete su cosa si vuole fareper rendere  Cona un Ospedale periferico facilmente accessibile a tutti e in particolarealle frazioni; perché  l’attuale viabilità, se dovesse restare così com’è, non potràsopportare l’inevitabile aumento di traffico.E se il nuovo Pronto Soccorso sarà a Cona, bisogna assicurare tempi brevi e certi per raggiungerlo; in particolare è necessario far conoscere a tutti il piano di Emergenza Territoriale con i relativi  “punti ambulanze”previsti (Via Traversagno,Vigili del Fuoco, S.Anna e Conasaranno sufficienti allo scopo?).Infine, piuttosto che parlare in maniera astratta di“rafforzare la rete dei servizi nel territorio” e vistoche dovrebbero mancare ormai sei mesi all’inizio del trasferimento–trasloco a Cona (almeno come dichiarato nel Consiglio Straordinario di inizio marzo), non sarebbe meglio portare a conoscenza degli utenti e degli operatori sanitari come sarà questo potenziamento?Abbiamo un sospetto, se non una certezza, che, finita la campagna elettorale, qualcuno ci dirà cheil primo paziente a Cona entrerà non prima del 2011. Distinti saluti.                                                                                Dott. Francesco Levato, consigliere comunale Pdl Ferrara