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Pronto soccorso a Ferrara?

Post n°31 pubblicato il 07 Giugno 2010 da levatofrancesco1
 

Il Resto del Carlino Ferrara, Domenica 6 giugno 2010
L’INTERVENTO <<Foglietta ci sarà al consiglio sul polo di Cona?>>
FRANCESCO LEVATO

In questi giorni il sindaco Tagliani, il direttore generale e il direttore
sanitario dell’azienda ospedaliera Baldi e Fabbri, parlando di Cona, hanno risposto alla domanda se <<si farà o no un secondo pronto soccorso a Ferrara>>.
Questo, in considerazione del fatto che emerge sempre più netta la preoccupazione dei cittadini, soprattutto del centro città, di non poter contare su tempi brevi per l’assistenza in caso di emergenza.

Loro hanno risposto che  <<già nel 2000 si era deciso che l’assistenza sull’emergenza e la tecnologia si sarebbero trovate a Cona e che i tempi brevi  saranno assicurati dalla riorganizzazione del “118”. Infatti in caso di richiesta di soccorso, sul posto arriveranno autonomamente l’ambulanza e il medico. L’operazione di soccorso viene attivata
appena il personale arriva sul posto e non si attende più che il paziente entri in Pronto Soccorso per organizzare l’intervento ospedaliero.
Questo permetterà al medico di compiere più interventi, anche in attesa che giungano le ambulanze.

Nell’anello del vecchio S. Anna saranno realizzate due
“Case della Salute” con l’introduzione delle Medicine di Gruppo
.
Noi pensiamo che la domanda non sia se fare o no un secondo Pronto Soccorso a Ferrara, ma dove sarebbe o sarebbe stato meglio farlo. A tal proposito potrebbe essere utile conoscere i criteri applicati nella decisione di trasferire tutte le attività sanitarie a Cona e di cosa lasciare al S. Anna.
Dire che i tempi di risposta a una domanda di soccorso si riducono calcolando il tempo intercorso tra la chiamata al  “118” e l’attivazione dell’intervento, appena il personale sanitario arriva sul posto, e non quando il paziente entra in pronto soccorso, lascia alcune perplessità. Per esempio, non tutti gli accessi al Pronto Soccorso avvengono con  l’ambulanza, più spesso il paziente vi si reca direttamente con i propri mezzi; non sempre il personale può organizzare un intervento idoneo, a meno che non si preveda sempre la presenza del medico e vi sia in servizio un numero di medici tali da permettere siffatta organizzazione.
Appare evidente che i tempi per i cittadini del centro città si allungheranno, a meno che non facciano sempre ricorso all’ambulanza e al medico.
La realizzazione di due “Case della Salute”con l’introduzione delle Medicine di Gruppo non sostituirà il pronto soccorso nel S. Anna. I cittadini e i medici di medicina generale sanno che questa non è la soluzione. Infatti il medico di famiglia che opera all’interno di una Medicina di Gruppo non fornisce prestazioni sanitarie da Pronto Soccorso.
Cosa sia la “Casa della Salute”, e quale sarà la sua “mission” al momento non è chiaro e da tutti condiviso. Si tratta di una nuova modalità organizzativa della Medicina del Territorio, che da qualche mese viene sperimentata a Portomaggiore e Ostellato.

Nella sanità del futuro, la Medicina Generale svolgerà un ruolo importante, integrandosi con l’ospedale, a condizione che
abbia una propria autonomia all’interno dell’Azienda Usl di Ferrara e che  non svolga prestazioni proprie dell’Ospedale.
Con il trasferimento del pronto soccorso a Cona, come confermato, cambierà l’accessibilità alle prestazioni sanitarie di emergenza e urgenza; le soluzioni proposte non ci sembrano ottimali, anzi bisognerebbe discuterle senza rigidità e pregiudizi.

Bene ha fatto il Pdl a chiedere la convocazione di un Consiglio
Comunale Straordinario e a farsi promotore di specifiche iniziative
. Ci piacerebbe che questa volta fosse presente anche il Direttore Generale dell’Asl, assente nel Consiglio Comunale di marzo e nelle successive commissioni.
Un’ultima considerazione: se, dopo il trasferimento del pronto soccorso a Cona, ai ferraresi venissero offerte le stesse prestazioni che oggi trovano al S.Anna e che rappresentano una grossa percentuale del lavoro del pronto soccorso, da altri ospedali più accessibili, come Santa Maria Maddalena (con conseguente aumento della mobilità passiva fuori regione) o la sanità privata della città, chi troverebbe comodo recarsi al pronto soccorso di Cona?
Dott. Francesco Levato (Consigliere comunale Pdl)

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