le vide

senza titolo


  Semplice, come la scrittura dei versiche la ragazza ha recitato per un pubblico di figurantisono cadute nel vuoto, le parolel’aria le ha raccolte da quello spazio neutroe ne ha fatto un librocon una cornice di petali essiccati ancora in fiore  semplice, è la faticache dovrò fare, stanotteperché tu ti addormentied il sonno ti sia serenoche ti sembrerà di ascoltare il canto di quando eri bambinaed era pensiero di altri, prendersi cura di teed io riposavo ancora nel tuo sonno, in attesache un bacio increspasse il nitore di quella vocesulla tua fronte semplice, come stabilireil cambio della guardiatra un uomo che comincia a sentire gli annie quella piccola parte di sé che lo imploradi non lasciare la mano del bambinoche ha dimenticato portare il suo nome semplice come le figure sulla paginase la giri vedrai sollevarli in piedie scrosciare un applauso, che scivoladalla punta delle dita mutehanno il cuore duro, non è rimasto nientedentro il cavo delle loro passionise giri la pagina li spezzerai per sempreil gioco è questo, le regole si improvvisanoma se gli permetterai di restarese ti sforzi, e tendi l’orecchiopotrai sentire quel silenzio tra le ditaallungare il collo ed assumere una formasemplice, così come vienesemplice, come la veritàche ci affanniamo a svilirea mortificare, spingendola verso altroa fare un passo oltre il confineche delimita il sentimentodella nostra ripresaperché dobbiamo ritornarea quando tutto era così, come all’inizio,con le parole che uscivano da sole e all’occorrenzasapevano ritirarsi in un angolo e aspettareche i nostri corpi si sfinissero.Semplice è la vitaprima di una cadutaperché non costa alcuna faticae la tentazione è nell’occhiodi chi spera invanoe piangeranno tutte le nostre lacrimei figuranti, se non li fermiamopiangeranno come si deve, senza sforzoe sapranno anche loro quanto può esseresemplice, caderesmetteranno di applaudirequando li sorprenderàla veritàbizzarro