le vide

senza titolo


Grazia nel mio desertole ferite non ti scoraggianomaschera per ogni volto che ho indossatoquiete di un’orascandita dal mio sorriso spentosulla bocca dei tuoi baci assentila polvere dei ricordi si fa pietraed io mi ritrovo dopo tanto cercarel’ispirazione è la mia qualità di pietra,che attende il mattinoche riposa, limpidacome se non le importassee le offese che serbi, nutrendo il tuo rancore,le importano ancor menoogni cosa scivola in secondo pianobasta sollevare lo sguardo da terrae accorgersi che le pietre sopra il verdenon sono le offese che il cielo ha scagliatocontro la natura dei bassifondise guardi da vicino comprenderaiche ogni singola goccia nel mare che si è riversato su di noiè frutto del legame che la mia qualità ha stretto con il creatola più tenue sfumatura è un sedimento di polvere che ha lasciato i miei ricordirestituendo un po’ di colore, ed ora sta tutto lìa cominciare da uno sguardo, una tavola imbanditaa cui prendere posto è semplicecome immaginare che un giornole strade saranno fatte così, e noi fileremo viabambini inquieti che non sanno cosa sia la lentezzatutto questo perdersi in paroleopere e omissioniquando c’è questa rigogliosa natura che si affaccia da dietro il solee ci sta chiedendo di tuffarsi, di rischiaree pretendere il meglio che si puòma io da solo non possoho bisogno di una stretta di manodel tuo tocco particolaree dell’aria che respiroda solo in quest’ordinebizzarro