le vide

senza titolo


del tuo coniglio bianco,della serpe nascostanel groviglio dei tuoi fianchidischiusi, ora è certoil finale che avevi previstoè cambiato,e la voce consiglia,lentamente, distesa,di tenerla per te un'altra ora,di insegnarle un motivo miglioreper raggiungerti adesso,o per averti con sé un'altra volta.la via è lunga,è più lunga,non c'è tempo e misura,conti le dita come fossero giorni,con lancette affilate, che mordono e toccanoe mordono, ancora, e lasciano tutti i ricordi e i segreti,a distanza: non portarmi a casa adesso,non portarmi mai a casa,ora che tutti dormono finalmente,e la nebbia è passata,non torniamoci oraalle cose di sempre,alle sere barricati in casa,alla precoce condanna.tu quando aprivi il diarioe cantavi del mondo,io con la penna tra i dentisognando di essere altrove.puoi essere lei,puoi essere quella che erie che non ho mai cercato,posso essere per te il tuo giardino,un bicchiere assetato,di speranza e intenzioni,per te, e tu per me,si può anche morire copertidalla carezza del sonno, ora,rifugiati per sempreimbiancatiin quella polvere avara. banditosenzaluna