La farmacia d'epoca

Elmitolo Bayer


Oggi per festeggiare il centesimo post ho deciso di mostrarvi una delle scatole più belle (o meglio che io ritengo una delle più belle) della mia collezione: l’Elmitolo Bayer.Eccovi subito le foto:
Nonostante il design curato e l’azzeccato accostamento di colori, all’Elmitolo toccava un lavoro piuttosto ingrato: infatti era utilizzato in caso di cistiti, pieliti, uretriti, prostatiti, fosfaturia, tifo e per tutte le disinfezioni interne.L’ Elmitolo era un disinfettante delle vie urinarie devastante. Conteneva il metilencitrato anidro di esametilentetrammina una molecola che oltre ad avere un nome impronunciabile, in ambiente acido  si scinde e forma la formaldeide, un potente antibatterico con un sapore gradevole e con un’azione cancerogena da premio Nobel.Anche la presentazione del prodotto era molto curata. Basta leggere un piccolo stralcio del  foglietto illustrativo per capire  come l’Elmitolo possa essere indicato il solo ed il vero disinfettante delle vie urinarie:"L’Elmitolo presenta, inoltre i seguenti vantaggi principali:1 – E’ più attivo di altri rimedi usati per lo stesso scopo. I due componenti, chimicamente legati,  svolgono formaldeide tanto nei tessuti quanto nelle urine, anche se queste ultime presentano reazione alcalina.2 – Imprime all’urina reazione acida e la chiarifica. Ha inoltre azione analgesica e antiflogistica.3 – E’ tollerata bene dallo stomaco e non ha alcuna azione secondaria sgradevole sul cuore e sui reni".Ah! Fetenti! Sapevate allora che c’era la formaldeide dentro, e nonostante ciò avete commercializzato l’Elmitolo lo stesso!Sì, è vero, lo sapevano, ma negli anni Trenta, non si era a conoscenza che la formaldeide facesse male.Infatti, questo tubicino di vetro alto 9 cm e dal diametro di 1,5 cm, ha più di 80 anni.Questo deve insegnarci una grande lezione: le materie scientifiche sono in continua evoluzione. Ogni anno riusciamo ad acquisire nuovi metodi di analisi dei prodotti chimici ed ovviamente vengono eseguiti nuovi test sui prodotti in uso, per verificarne la sicurezza per il consumatore finale.Quindi, prima di puntare il dito e di urlare “Ahhhh! Ci vogliono uccidere tutti!”, è bene soffermarsi e chiedersi in che modo sono stati condotti gli studi che hanno portato a quel risultato e le tecnologie che sono state utilizzate.Grazie per aver letto il post!