La farmacia d'epoca

Fuma che ti passa! Le sigarette d'Abissinia contro l'asma e l'enfisema


Miseria, ma che brutta tosse che hai! Che cosa dici? Hai anche l’asma ed un principio di enfisema? Ma non ti preoccupare se hai degli attacchi così forti che poco ci manca che tu rimanga secco ogni mezz’ora: fumati una Sigaretta d’Abissinia della Lirca !No, non sto scherzando, perché nei primi del Novecento vi poteva capitare un consiglio del genere.Effettivamente oggi ridiamo di questo consiglio, ma all’epoca il tutto era preso molto seriamente, le sigarette “benefiche” erano molto di moda.Le sigarette d’Abissinia o d’Exibard erano indicate in caso di tossi, catarri, bronchite ed enfisema, e dovevano essere utilizzate durante la crisi respiratoria.Ma che cosa c’era dentro? Andiamo subito a vedere: potassio nitrato, Datura stramonio, Atropa belladonna, Digitale purpurea, Cicuta virosa ed estratti aromatici e resinosi.Il potassio nitrato (aka salnitro) sicuramente potrebbe suggerire qualcosa ai miei più fedeli lettori: vi ricordate le Carte Fumigatorie Azotate? Bene, le sigarette d’Abissinia funzionano sullo stesso principio , cioè, per curare i polmoni, bisogna ridurli ai minimi termini fumandosi sigarette improponibili oppure inalando venefici fumi di carte azotate. Inutile dire che questi rimedi erano disastrosamente inefficaci.Analizziamo anche gli altri componenti, magari potrebbero essere terapeutici …La Datura stramonium è una pianta altamente velenosa, a causa della grande concentrazione di alcaloidi. Questa famiglia di molecole possiede proprietà narcotiche, sedative ed allucinogene. Non a caso, in passato lo stramonio era chiamato “Erba del Diavolo”!L’Atropa belladonna è una pianta anch’essa ricca di alcaloidi, in particolare atropina e scopolamina. L’atropina causa dilatazione dei bronchi e riduceva le contrazioni della muscolatura liscia.La Digitale purpurea credo la conoscerete tutti, credo più per la poesia del Pascoli che per i suoi risvolti terapeutici. Veniva utilizzata in caso di scompenso e insufficienza cardiaca, in quanto la digitossina contenuta in questa pianta ha il potere di aumentare la frequenza del battito del cuore. Attenzione però, se assunta in alte dosi è velenosa.La Cicuta virosa se la ricorderà molto bene un tale, il Sig. Socrate, che intorno al 399 a.C. ha potuto sperimentare in prima persona le proprietà terapeutiche della pianta. E’ morto poco dopo aver bevuto la “tisanina” (spero che il povero Socrate non me ne voglia! Mi auguro che lo consoli il fatto che è sempre stato il mio filosofo preferito). Con ciò concludo che questa rapida carrellata degli ingredienti e mi sento di concludere, senza ombra di dubbio, che queste sigarette non erano poi quella panacea che ci si aspettava.Eccovi le foto della scatola e qualche particolare:
  Sì, lo so cosa state pensando, queste sigarette assomigliano terribilmente a qualcos’ altro, ma vi assicuro che non lo sono, nonostante le proprietà allucinogene degli alcaloidi.La scatola misura 8 cm x 4 cm x 1 cm ed era un campione gratuito per i medici (5 sigarette) di cui era vietata la vendita.Il prodotto era commercializzato dalla LIRCA, con sede a Milano in via Goldoni 39.Grazie per aver letto il post!