La farmacia d'epoca

Gyraldose


Signore, oggi ho per voi una domanda di enorme importanza: se nei primi anni del Novecento, vi fosse venuto “Quel Fastidioso Prurito Intimo”  che tanto dovrebbe attanagliare noi donne del Ventunesimo secolo, cosa avreste fatto? Avreste utilizzato il Gyraldose degli Etablissements Chatelain! Effettivamente questa è una tra le scatole più curiose che possiedo. Solitamente si tende a pensare che alcuni tipi di farmaci siano nati dalle necessità e dalle scoperte rivoluzionarie di questi ultimi anni, in realtà alcuni medicinali sono vecchi come il mondo. Il Gyraldose era a base di pyolisan, acido timico, triossimetilene e solfato di allumina. Chi ha un poco di conoscenza della chimica, si sarà reso conto che ci troviamo davanti ad una “bomba” dell’igiene intima. Andiamo con ordine:  il pyolisan è il nome di un composto chimico disinfettante formato da paratoluene di sodio,sulfocloramina di zinco e fluoruro di sodio. I primi due sono antibatterici, il fluoruro di sodio invece è altamente velenoso. L’acido timico è il male minore, infatti è un antisettico di origine vegetale che ancora oggi viene utilizzato nei dentifrici e nei colluttori.Il triossimetilene è una molecola già più aggressiva, in quanto è uno dei trimeri stabili della formaldeide. Inutile dire che a contatto con una mucosa risulta parecchio irritante se non nociva. Particolare non trascurabile, è infiammabile, tanto che ancora oggi viene utilizzata per i combustibili da campeggio.Il solfato di allumina è impiegato nell’industria per colorare i tessuti, in edilizia per accelerare la presa  del calcestruzzo e per far cambiare il colore dei fiori delle ortensie. Nonostante ciò non è un prodotto cancerogeno: è solo irritante per la pelle e soprattutto per le mucose. E quella mucosa non fa eccezione.Ecco la scatola:
Misura 8 cm x 5,8 cm x 2 cm e risale agli anni Venti.  Una scatola costava 4 Lire.Utilizzarlo era piuttosto semplice. Bastava sciogliere una compresa di Gyraldose in due litri di acqua calda, preventivamente bollita, e procedere con  la lavanda vaginale una o due volte al giorno.All’interno della scatola si possono leggere ancora le rassicuranti parole dell’Accademia di Medicina di Parigi del 1913: “Antisettico potente, non tossico. Trattamento preventivo e curativo”. È proprio vero che negli anni Venti sapevano come vendere i farmaci!Grazie per aver letto il post!