La farmacia d'epoca

Bacitracine


Inizierei con la scatola di un antibiotico che sicuramente conoscerete e che,  se siete appassionati di tatuaggi, sicuramente avrete utilizzato: la bacitracina.Questo antibiotico fu ricavato da ceppi di Bacillus subtilis varietà Tracy, dal nome della ragazza su cui è stato isolato il batterio nel lontano 1945 ad opera di John Goorley.La bacitracina ha iniziato ad essere commercializzata nel 1948, ma già da subito si incontrarono alcune difficoltà a somministrarlo ai pazienti, soprattutto perché questo antibiotico risulta tossico se ingerito, perciò la sua alta efficacia era sconvenientemente compensata da effetti collaterali piuttosto pesanti.L’uso di bacitracina pura, infatti, durò per circa un decennio, e successivamente si decise di utilizzare questo antibiotico in combinazione con altri antibatterici per uso topico (cioè come pomata).Oggi viene utilizzata come coadiuvante per la cicatrizzazione, per curare le infezioni dell’occhio ed è prassi comune spalmarsi un po’ di bacitracina dopo aver fatto un tatuaggio, per evitare infezioni della pelle.Ecco la foto della scatola:
Misura 5,8 cm x 4,6 cm x 1,1 cm e risale agli anni 50 – 60.Conteneva delle pastigliette di bacitracina con amilene cloridrato. Quest’ultimo è un anestetico locale utilizzato anche in altre preparazioni  di pastiglie per afte e affezioni di bocca e faringe.La Bacitracine dei Laboratori Diamant, infatti, era utilizzata in caso di infezioni batteriche orali, stomatiti e come antibatterico preventivo per le estrazioni dentarie.Le dosi erano di 10 – 12 tavolette al giorno.La Bacitracina era prodotta dai Laboratori Diamant di Parigi. Questi laboratori che oggi fanno parte del gruppo Sanofi Aventis, sono sempre stati un centro all’avanguardia per lo studio e la ricerca nel campo degli antibiotici. Grazie per aver letto il post!