Avete mai sentito parlare di “batterioterapia lattica”? Ma sì, quella particolare terapia a base di latte yoghurtizzato, frutto di anni di studio del Dott. Nishan Der Stepanian, intraprendente armeno, che nel 1913 aprì a Torino un laboratorio specializzato in fermenti lattici.Oggi lo yogurt (o yoghurt, come andrebbe scritto) è quasi in ogni frigorifero italiano, ma all’epoca ci mise molto ad affermarsi: quella “diavoleria armena” proprio non riusciva a convincere.Lo yogurt del passato, difatti era commercializzato come un lassativo disinfettante dell’intestino, che però, come lo yogurt moderno aveva un piccolo problema non trascurabile legato alla natura del prodotto. Per ottenere l’effetto lassativo era, (ed è!) necessario mangiarsene dei bidoni.L’unico modo per venderlo efficacemente era pubblicizzare il prodotto e le sue proprietà benefiche allo spasmo: fa bene all’intestino, fa bene alla carnagione, fa bene in generale, va bene per tutti e così via. Se vi siete mai chiesti quando nella storia d’Italia abbiano iniziato a “trapanarci” il cranio con le virtù magiche dello yogurt, sappiate che sono ben 98 anni di trituramento continuo. Sì, io e gli yogurt benefici non andiamo d’accordo.La scatola di latta conteneva 100 g di fermenti lattici con vitalità garantita un anno.Essi potevano essere assunti “nature”, per preparare il latte yogurtizzato oppure, seguendo le istruzioni accluse nella scatola, poteva servire per preparare il vero yogurt.Ecco la foto della scatola:
Il Fermento di Yoghurt del Dott. Stepanian
Avete mai sentito parlare di “batterioterapia lattica”? Ma sì, quella particolare terapia a base di latte yoghurtizzato, frutto di anni di studio del Dott. Nishan Der Stepanian, intraprendente armeno, che nel 1913 aprì a Torino un laboratorio specializzato in fermenti lattici.Oggi lo yogurt (o yoghurt, come andrebbe scritto) è quasi in ogni frigorifero italiano, ma all’epoca ci mise molto ad affermarsi: quella “diavoleria armena” proprio non riusciva a convincere.Lo yogurt del passato, difatti era commercializzato come un lassativo disinfettante dell’intestino, che però, come lo yogurt moderno aveva un piccolo problema non trascurabile legato alla natura del prodotto. Per ottenere l’effetto lassativo era, (ed è!) necessario mangiarsene dei bidoni.L’unico modo per venderlo efficacemente era pubblicizzare il prodotto e le sue proprietà benefiche allo spasmo: fa bene all’intestino, fa bene alla carnagione, fa bene in generale, va bene per tutti e così via. Se vi siete mai chiesti quando nella storia d’Italia abbiano iniziato a “trapanarci” il cranio con le virtù magiche dello yogurt, sappiate che sono ben 98 anni di trituramento continuo. Sì, io e gli yogurt benefici non andiamo d’accordo.La scatola di latta conteneva 100 g di fermenti lattici con vitalità garantita un anno.Essi potevano essere assunti “nature”, per preparare il latte yogurtizzato oppure, seguendo le istruzioni accluse nella scatola, poteva servire per preparare il vero yogurt.Ecco la foto della scatola: