La farmacia d'epoca

Zimema


Il farmaco che voglio presentarvi  oggi , ha cambiato in meglio la vita degli uomini e ha permesso di salvare migliaia di vite. Ma andiamo con ordine.Ogni volta che ci tagliamo, la lesione dei vasi sanguigni porta ad una fuoriuscita di sangue che, fortunatamente dopo pochi minuti,  inizia a coagularsi, interrompendo l’emorragia.Questo fenomeno naturale, che diamo per scontato, coinvolge una quantità di enzimi e proteine che la metà può bastare.In seguito ad una ferita, i tessuti danneggiati iniziano a secernere endoteline e il fattore di Von Willebrand, che non è un contadino, ma una molecola che favorisce l’adesione delle piastrine.Man mano che queste aderiscono al fattore, cambiano la loro forma: da discoidale diventano piatte, aumentando così la loro superficie ed iniziando a formare il tappo emostatico.A questo punto, per completare la coagulazione, l’aggregato viene stabilizzato grazie alla fibrina, o fattore I, che deve essere attivato. Normalmente la fibrina è presente all’interno del nostro corpo sottoforma di fibrinogeno (prodotto a livello epatico) e non può dare luogo ad aggregati, altrimenti ci ritroveremmo con dei bei trombi (coaguli sanguigni), già nei primi mesi di vita.L’attivazione viene attuata attraverso due vie: estrinseca (più rapida) ed intrinseca (che se la prende comoda).La via estrinseca coinvolge tre fattori: il fattore X (fattore di potenza di Stuart), il fattore VII (proconvertina) e il fattore V (proaccelerina) . Solitamente entra in funzione in seguito alla liberazione di fattore tissutale o tromboplastina tissutale dai vasi danneggiati.La via intrinseca è stimolata dalla presenza di fattore di Hageman, la cui produzione inizia quando il sangue entra in contatto con il collagene. Da qui inizia una cascata di reazioni di attivazione che coinvolge ben sette fattori di coagulazione differenti, il cui risultato finale è quello di operare un taglio proteolitico per attivare il fibrinogeno e tramutarlo in fibrina.E se l’emorragia non si blocca? Allora è il caso di fare un’iniezione di Zimema.Lo Zimema, il farmaco di cui vi voglio parlare oggi, era un “emostatico fisiologico perché non è che il fermento coagulante del sangue o fibroenzima” (cito dalla scatola!). Ecco perché ho utilizzato così tanta enfasi nel presentarvelo: pensate a quante emorragie ha fermato questo farmaco degli anni 30!Ecco la foto della scatola:
Misura 8 cm x 6 cm x 1,2 cm  e conteneva 6 fiale.Lo Zimema era prodotto dai Laboratori Baldacci di Pisa, esistenti ancora oggi.Grazie per aver letto il post e Buone Feste!