La farmacia d'epoca

Plasmon di ieri vs Plasmon di oggi


I biscotti al Plasmon sono da sempre la gioia dei bambini di oggi e di ieri, tranne della sottoscritta che non ne ha mai voluto sentir parlare. Sì, a me i Plasmon non piacevano e ancora oggi nutro odio nei confronti della razza dei biscotti. Maledetti piccoli dolcetti che si vanno a sbriciolare nel latte!Ma questo non è un post sul mio disprezzo nei confronti dei prodotti dolciari da forno e sicuramente anche voi vi sarete chiesti cosa diavolo hanno a che fare i biscotti della prima infanzia con la Farmacia d’Epoca.In realtà, pochi sanno che questi biscotti nacquero nei primi anni del Novecento come integratori calorici per convalescenti e dispeptici e solo successivamente diventarono un prodotto per l’infanzia.Ma i biscotti al Plasmon, saranno rimasti gli stessi dall’alba dei tempi? Vediamo di comparare le percentuali degli ingredienti principali:Plasmon anni 50: umidità a 100° 2,84%, ceneri 1,36% (ossia materiale inorganico come i minerali), sostanza grassa del latte 6,66%, sostanze proteiche (animali e vegetali) 12, 04%, maltodestrine 3,40%, saccarosio 22,25%, lattosio 3,10 %, altri carboidrati 48,35 %, fosforo mg 370, calcio mg 224.Plasmon moderno: proteine 9,5%, carboidrati 73,1%, grassi 8%, fibre alimentari 3,6%, minerali 2,2 % di cui calcio 350 mg e vitamine assortite.Come potete notare i biscotti degli anni Cinquanta erano più calorici di quattro punti percentuale rispetto a quelli moderni, ma erano più proteici e meno grassi. Quelli moderni invece, curano molto di più il contenuto di vitamine e minerali, infatti il contenuto di calcio è aumentato, mentre è stato ridimensionato il ruolo del fosforo, che non compare tra gli ingredienti moderni.Questo perché i biscotti degli anni Cinquanta erano stati sviluppati quando si pensava che il fosforo facesse diventare i bambini “intelligenti”. Sicuramente è molto importante per lo sviluppo del bambino, ma recenti studi ne hanno ridimensionato l’azione benefica. Ecco la foto della scatola:
Misura 18 cm x 32 cm x 6,5 e risale a metà anni Cinquanta. Si tratta di una scatola comunissima, trovabile in qualunque mercatino dell’antiquariato ed è acquistabile per pochi soldi. Quella nella foto è stata pagata la folle cifra di 2 euro. Mentre cercavo qua e là informazioni sulla mia scatola sono rimasta intrappolata in un forum di mamme ultrasalutiste che si scagliavano con rabbia contro i biscotti industriali, ritenendoli pieni di coloranti, conservanti e porcherie varie. Ho letto le loro prese di posizione e mi sento di fare una considerazione.Care mamme ultrasalutiste, riconosco che teniate molto alla salute dei vostri amorucci e non volete che si riempiano di zucchero non etico o equosolidale, ma questo atteggiamento non vi porterà da nessuna parte, provare per credere. Infatti, appena il pupo entrerà in contatto con il magico mondo delle merendine alle scuole dell’infanzia, sicuramente inizierà a strafogarsi in maniera smisurata perché saprà che a casa non riuscirà a trovare le prelibate cibarie, con il risultato di assumere un quantitativo maggiore di calorie ed ingrassare.Il giusto rapporto con il cibo si impara da piccoli e non sarà vietando i dolci  che il bambino crescerà sano ed atletico. E’ bene che i bambini mangino un po’ di tutto, esattamente come gli adulti, non è nascondendo l’esistenza del cioccolato al pupo che ne farete un adulto sano, bisogna insegnare ai bambini a regolarsi e ad avere un rapporto pacifico con il cibo. “Edamus ut vivemus, ne vivemus ut edamus” dicevano i romani, quelli antichi però, perché quelli moderni direbbero “ Magnamo per vivere, non viviamo per magnare”.Così mi accingo alla conclusione di questo chilometrico post con un appello rivolto al piccolo Niccolò che parte direttamente dal mio cuore.Carissimo, non so se nella tua vita ti ritroverai mai su questo  blog, ma sinceramente mi auguro che tu un giorno, quando sarai più grande, passerai di qui e leggerai questo messaggio.Il mio vuole essere un invito alla speranza in questo periodo buio della tua esistenza. Tutto passa: sia le cose buone, sia quelle cattive, basta solo saper aspettare. So che ora la realtà ti sembrerà un incubo, ma devi combattere fino alla fine. Vedrai che un giorno, quei biscotti senza burro e senza zucchero, (solo uova, latte e farina: povero bimbo!) che ti propina la tua mamma saranno solo un ricordo!Grazie per aver letto il post!