La farmacia d'epoca

Alucol 2: il ritorno. Ora con belladonna


Se tempo fa vi avevo parlato dell’Alucol, oggi è il momento di introdurre la sua versione “rinforzata”: l’Alucol con belladonna.No, non significa che insieme al farmaco ti potevi portare a casa una procace signora, ma che oltre ad essere un anticloridrico, l’Alucol aveva anche proprietà antispasmodiche conferitegli dagli alcaloidi dell’ Atropa belladonna.Infatti l’atropina (alcaloide) è responsabile dell’inibizione dei recettori parasimpatici dell’acetilcolina. Detto così vi sembrerà incomprensibile, e allora traduco per i non addetti ai lavori. Il sistema nervoso parasimpatico è regolato dal neurotrasmettitore acetilcolina, quando questa si lega ai suoi recettori, produce delle correnti del calcio che vanno a creare correnti ioniche per far contrarre i muscoli. Peccato però, che in caso di infiammazioni, l’attività muscolare (volontaria, o nel caso dell’apparato digerente, involontaria) crei anche una sensazione di dolore, decisamente poco piacevole.Ecco che allora, l’atropina, legandosi ai recettori dell’acetilcolina li rende inutilizzabili, dando luogo ad una sorta di “paralisi temporanea controllata”, che va a mitigare il dolore percepito.Molto più chiaro, vero?Come ho già detto, l’Alucol con belladonna era considerato un farmaco per terapie d’urto, in cui occorreva disporre anche di un antidolorifico  che coadiuvasse l’operato dell’alluminio colloidale.Qualora possedeste una di queste scatole e vogliate rendervi conto della potenza dell’atropina, noterete questo ingrediente rappresenta solo l’ 1% della formulazione totale. Mai scherzare con la belladonna!Ecco la foto della scatola:
Misura 8,5 cm x 5,5 cm x 1,9 cm e risale agli anni Cinquanta.L’Alucol era prodotto dalla A. Wander di Milano, la stessa casa farmaceutica del Formitrol.Se siete curiosi e volete leggere qualcosa di più su questo farmaco basta cercare nei tags “Alucol”Grazie per aver letto il post!