La farmacia d'epoca

Don Camillo, Peppone, e la Farmacia d' Epoca


Sì, avete letto giusto, non sto delirando, datemi il tempo di spiegare e tutto vi sembrerà più chiaro.Per quanto io sia giovane, conosco piuttosto bene le opere di Guareschi, anche perché ho avuto la possibilità di “assorbire” quell’ambiente di campagna, duro e aspro, che non regala nulla a nessuno, fatto di gente semplice e operosa, talvolta un po’ ingenua ma dal gran cuore, dai racconti dei miei nonni e bisnonni (di cui ho avuto la fortuna di conoscerne tre su quattro).Stimo l’opera di Guareschi dal profondo del mio animo, perché mi ricorda il mio passato, mi ricorda “quei testardi contadini della Bassa” che mi hanno preceduto, che hanno lottato contro le alluvioni del 1948, del 1968 e del 1994, contro il crollo del campanile del mio paese, Frugarolo, nel 1980, contro la nebbia, contro le zanzare, e grazie ai nuovi finanziamenti UE, dall’anno prossimo lotteremo a mani nude contro i leoni. (Sì, facciamo di tutto per incrementare il turismo)Quando mi capita di parlare della “Bassa padana”, con coetanei, indubbiamente l’associazione tra la vita di campagna e un particolare partito politico “a caso” è ciò che va per la maggiore, e si trascina dietro anche autori la cui unica colpa è stata quella di rimanere affascinati da questo territorio, come Guareschi.I racconti di Giovannino non sono politici, e mi dispiace per chi si tiene lontano dai suoi libri solo per questo. Non sono la celebrazione della “ Padana Stirpe” ma sono il manifesto del buonsenso, una parola che troppe volte dimentichiamo. Già, quel buonsenso che viene prima del Partito Comunista e prima della DC, che si manifesta sempre nella maniera più inaspettata, e che permette di risolvere le questioni in maniera umana, senza un vessato e un vessatore.Sono un inno alla semplicità di tutte quelle persone comuni, semplici, lontane dai palazzi del potere, che hanno vissuto la vita patendo e lottando con coraggio: il “Mondo Piccolo” è questo, uno spaccato tragicomico dell’Italia del secondo dopoguerra, che rimane vivo e reale nel tempo.Le mie non vogliono essere parole di parte. Io sono uno degli ultimi prodotti degli anni 80, e faccio parte di una delle prime generazioni cresciuta con il computer in casa, che ancora prima di saper scrivere, già schiacciava i tasti della tastiera e nonostante ciò, sento “mio” ciò che scrive Guareschi: è un autore che ho sempre stimato, e ora che “scribacchio” apprezzo il suo stile schietto e diretto come i pugni di Don Camillo. Così, quando mesi fa fui contattata da Alberto Guareschi, uno dei due figli di Giovannino, a proposito di alcune foto di un tubo di Aspirina che compare nella novella “l’Autunno”, beh, non credevo alla mail che stavo leggendo! Per me è stato un onore collaborare, anche se in minima parte, alla realizzazione della trasposizione in fumetto dei racconti del "Mondo Piccolo", e ringrazio per lo spazio dedicato a questo blog che ha tanta voglia di crescere e di farsi conoscere.Ecco spiegato cosa c’entra la Farmacia d’Epoca con Don Camillo e Peppone, e già che si avvicina Natale, vi consiglio di regalare o di regalarvi il libro. E’ piaciuto persino mia madre, che non è amante dei fumetti, perciò penso possa aver passato il test di idoneità!Il volume si intitola “Don Camillo a fumetti – Giulietta e Romeo”, illustrato ed edito da ReNoir. Per la cronaca, mi trovate a pagina 50.Quella sotto è l’immagine della copertina.
Grazie per aver letto il post!