La farmacia d'epoca

I cachet Neodone


Buongiorno a tutti, il farmaco di oggi appartiene alla specie ormai estinta dei cachet, in particolare si tratta di una scatola monodose di Neodone dell’Istituto Farmacoterapico Collaborativo Italiano di Bologna. Al momento non ho abbastanza informazioni certe sulla casa produttrice, perciò non mi sbilancerei in ipotesi avventate circa la data di fondazione o altro: se avete delle notizie a riguardo, fatevi sentire! Il Neodone era descritto come un antinevralgico, a cui io aggiungerei “con azione antipiretica”. Come tutti i buoni cachet contro il mal di testa possedeva la combinazione caffeina e acido acetil salicilico, accoppiata che potete riprodurre anche a casa bevendovi un caffè dopo l’aspirina. La caffeina è un vasodilatatore che in combinazione con l’acido acetil salicilico ne aumenta la velocità di azione, d’altronde  il rapidissimo ibuprofene è roba da anni Sessanta (personalmente, io preferisco caffè e aspirina). Ad esse erano aggiunte fenacetina,  e acetilammide: la prima è stata utilizzata per più di ottant’anni come antipiretico, per poi essere sostituita dal paracetamolo, in quanto induceva nefropatie, mentre la seconda è alla base della chitina dell’esoscheletro degli insetti e al momento non ha proprietà farmacologiche di rilievo. Ecco la foto della scatola:
E’ piccolissima, infatti misura 2, 4 cm di lato x 1 cm di altezza e conteneva un cachet. La posologia era molto “diretta” : massimo 4 cachet al giorno, da deglutire con un po’ d’acqua. Un cachet costava 20 lire degli anni Cinquanta,  oltre a questa versione ne esisteva una più grande da due cachet realizzata sempre in cartone. Grazie per aver letto il post!