La farmacia d'epoca

Atirina


Salve, oggi abbiamo ospite un prodotto anni Cinquanta a base di una molecola molto particolare: l’Atirina Farmitalia. Per chi non lo sapesse l’Atirina è il nome commerciale del 4 metil 2 tiouracile, una molecola che ha il potere di bloccate la sintesi degli ormoni tiroidei come la tiroxina. La presenza di metiltiouracile, infatti, impedisce allo iodio di fissarsi all’anello della tirosina: ciò ne avrebbe fatto il farmaco d’elezione per trattare l’ipertiroidismo, ma la sua efficacia era piuttosto bassa, perciò non fu sul mercato a lungo. Ad oggi si preferisce utilizzare il tiamazolo, che anch’esso inibisce la sintesi di ormoni tiroidei, ma blocca il processo a monte, mettendo fuori uso l’enzima tireoperossidasi: in questo modo lo iodio non può essere organicato, e quindi non può essere utilizzato per la sintesi di ormoni tiroidei. Ad oggi il metiltiouracile è ormai andato in “pensione”, ma c’è ancora chi lo utilizza: allevatori poco seri, che pur di ottenere lauti profitti “gonfierebbero” i loro bovini più di una mongolfiera. In Italia l’utilizzo negli allevamento di metiltiouracile o di qualunque altro ormone classificato come “pericoloso per l’uomo”, ovvero che può avere degli effetti negli esseri umani, è vietato dalla legge, ma si sa che spesso per il guadagno ci si dimentica di parecchie cose, compreso cosa è lecito e cosa non lo è. L’ultimo caso di bovini “gonfiati” risale al 7 giugno di quest’anno, in provincia di Mantova, e ha visto coinvolte ben 65 persone tra veterinari, farmacisti ed allevatori. Questo non significa che mangiare carne non sia sicuro, esistono anche gli ortaggi ai metalli pesanti, e i funghi agli erbicidi, perciò a priori qualunque cibo può essere contaminato, e l’unico modo per scampare al pericolo è chiedersi sempre da dove proviene il cibo che mangerai. Quindi se anche voi seguite questa massima, potete stare tranquilli e mangiare quello che volete. Ecco la foto del flaconcino:
Misura 5,1 cm x 3 cm x 2 cm e conteneva 50 compresse da 0,10 g. Risale agli anni Cinquanta / inizi Sessanta. La dose raccomandava 6 compresse al giorno per 3 – 8 settimane, ma l’assunzione del farmaco poteva essere prolungata a discrezione del medico curante. Grazie per aver letto il post!