La farmacia d'epoca

Il Belletto Teatrale Leichner


Dovevo pubblicare questo post in occasione del compleanno della Farmacia d’Epoca, il 13 ottobre, ma complice una terribile emicrania da far rimpiangere l’Optalidon, che mi ha impedito di scrivere, lo pubblico oggi. Dal momento che la farmacia ottocentesca riscuote un gran successo, quello che voglio proporvi oggi non è propriamente un medicinale, ma un prodotto nato dall’intelletto di un farmacista mancato, che preferiva di gran lunga i palcoscenici dei teatri ai laboratori farmaceutici. Ludwig Leichner, nacque nel 1836 a Magonza ( Mainz in tedesco), e fin da piccolo, come molti altri giovani di quegli anni, iniziò a studiare canto: Wagner era all’apice della sua carriera, e le sue opere erano rappresentate ovunque in Europa,  così si era creata una grandissima richiesta di bassi, baritoni e tenori, e quale giovane non sarebbe stato attratto da fama, ricchezza, gloria e donne? Così, quando iniziò a calcare la scena nei teatri di Vienna, con lo pseudonimo di Carlo Raffaele, riscuotendo un enorme successo, tanto da meritarsi gli elogi di Richard Wagner in persona, la sua carriera come farmacista passò inevitabilmente in secondo piano. Per risvegliare nuovamente in Ludwig la passione per la chimica, ci vorrà un bel po’ di tempo e l’amicizia con August Wilhelm von Hofmann, l’inventore del colorante anilina, impiegato della Bayer. Con l’avvento dell’illuminazione artificiale a gas nei teatri, si rese necessario anche il truccare il volto  degli attori stessi, che altrimenti sarebbero risultati al pubblico troppo “piatti”, privi di volume e di particolari. Ovviamente a metà Ottocento, non esisteva il moderno make – up, quindi per fare meglio aderire la cipria, che doveva donare al viso quel colorito pallido che tanto andava di moda all’epoca, si ricorreva a creme contenenti piombo, indubbiamente tossiche, di cui anche Leichner faceva uso. Con l’avvicinarsi nuovamente al mondo della chimica, il nostro Ludwig comprese che poteva esistere un’alternativa: creare una base per il trucco utilizzando la vaselina e così, nel 1873 nacque il Theather Fettschminke, che il caro Google Translate traduce letteralmente come “Cerone Teatrale”, a cui è forse meglio sostituire la traduzione ingentilita “Belletto Teatrale”. Fu un successo commerciale senza pari, tanto che ancora oggi i migliori fondotinta professionali sono marchiati Leichner, anche se non è più la famiglia di Ludwig a gestire l’azienda. Ecco la foto del barattolo:
Misura 6 cm di diametro x 3,2 cm di altezza, ed è realizzata in porcellana. Con molta probabilità risale agli anni Settanta / Ottanta dell’Ottocento, poiché con l’aumentare della richiesta del Belletto, e la necessità di doverlo esportare in tutt’Europa, fu naturale optare per una confezione più resistente, come la scatola di latta. Non vi dico quanto l’ho pagata, perché ridereste dell’ingenuità dell’antiquario che me l’ha venduta, troppo impegnato a sparare prezzacci per oggetti dozzinali, lasciandosi sfuggire una confezione originale di Belletto ottocentesco. Grazie per aver letto il post! Spero continuerete a seguirmi anche in questo terzo anno di blog!