La farmacia d'epoca

Timental


Direttamente dai primissimi anni del Novecento, quando non era obbligatorio indicare la composizione di un farmaco, eccovi le Pastiglie Timental, prodotte dalla Giuseppe Guidotti & C di Pisa. Quelli dello Iodarsenico, tanto per intenderci. Infatti, cosa serve conoscere gli “ingredienti” quando si può contare sull’esperienza del Professor Paderi, della Regia Università di Pisa? Se l’Illustrissimo assicura che sono efficacissime in caso di mal di gola, raucedine, tosse ed infiammazioni di vario tipo, conviene credergli, soprattutto perché la posologia nell’adulto era di 8 – 10 pastiglie al giorno, che in caso di mal di gola particolarmente forti, potevano essere aumentate fino all’infinito. A differenza di noi moderni, che non assumeremmo mai un farmaco senza sentirci rassicurati di quel lenzuolo cartaceo che è il bugiardino, ai nostri bisnonni bastava la parola: se il Professor Tal Dei Tali ha detto che è sicuro, allora io lo prendo, anche nel caso in cui contenesse estratto di noce vomica, stricnina ed arsenico. Nel caso del Timental, comunque, con un po’ di intuizione, si potevano capire le due principali componenti: estratto di timo e menta. Il primo è impiegato nei dentifrici moderni come leggero antisettico ed in alcune preparazioni di erboristeria come espettorante, mentre la seconda contiene mentolo, molecola dalle proprietà rinfrescanti e tonificanti. Tutto sommato non erano poi così pericolose, tanto che negli anni Venti fu creato anche un dentifricio battezzato appunto Timental, che coincise all’incirca con la scomparsa delle pastiglie. Ecco la foto della scatola:
Misura 7 cm x 5,3 cm x 2,2 cm e risale ai primissimi anni del Novecento.Il retro della scatola raccomandava di non masticare le pastiglie ma di lasciarle sciogliere in bocca lentamente. Grazie per aver letto il post!