La farmacia d'epoca

Pastiglie Codeina Etilmorfina Efedrina


Spesso e volentieri nella mia vita mi capita di avere a che fare con i fans sfegatati delle “cure della nonna”, i quali non si stancano mai di ribadirmi che un tempo il Mondo era più bello, più pulito e i farmaci non facevano male. Sì, i farmaci dell’epoca non avevano effetti collaterali perché non c’erano le conoscenze per sostenere il contrario: le scienze biologiche, mediche e farmaceutiche sono discipline che solo negli anni Settanta riescono a raggiungere un volume tale di informazioni “base” accompagnate da nuove tecnologie di diagnosi, tali da mettere in luce le varie correlazioni tra molecole. Non è vero che nei primi anni del Novecento, alcune gravi patologie infantili non esistessero: semplicemente non c’erano gli strumenti per diagnosticarle con certezza e la facilità con cui si contraeva e si moriva per una qualunque patologia infettiva respiratoria prima dei cinque anni era terrificante. Mi spiace moltissimo, ma io non rinuncerei mai agli antibiotici per avere un Mondo più bello, più pulito dove si muore per un mal di gola degenerato in polmonite. Molti credono che la farmacia dei primi anni del Novecento sia fatta da decotti e pastigliette assolutamente naturali preparate con tanta cura e amore, in realtà la farmacia dell’epoca non ha nulla da invidiare a quella moderna, se non forse anche peggio: eccovi le Pastiglie alla Codeina, Etilmorfina ed Efedrina della Farmacia Bernocco di Torino! Queste pastiglie per la tosse, la cui composizione pare scaturita direttamente dalla mente di un pusher professionista, è uno dei tanti motivi per cui non bisognerebbe rimpiangere i “medicamenta” dei tempi andati. La codeina ormai è una cara vecchia compagna, conosciuta in chimica organica come metil – morfina: infatti ciò che la distingue dalla parente più potente è appunto un gruppo metile. Viene utilizzata ancora oggi in alcune formulazioni in combinazione con il paracetamolo, per lenire i dolori articolari portati dall’influenza, mentre sta scomparendo come antitussivo, in quanto “asciugherebbe” troppo le secrezioni bronchiali, inducendo nei broncospastici possibilità di crisi respiratorie. L’etilmorfina è anch’essa un derivato della morfina, dalle proprietà analgesiche e narcotiche strabilianti, accompagnate inevitabilmente da un alto potere di assuefazione, che non rendevano certo questa molecola la scelta definitiva. Comunque contro la tosse era efficacissima. L’efedrina è un alcaloide con struttura chimica simile a quella delle anfetamine, ed in passato è stata largamente impiegata come decongestionante nasale, grazie alle sue capacità vasodilatatorie. Pastiglie di efedrina sono assunte illegalmente anche da atleti, studenti e lavoratori perché aumentano la concentrazione e la resa di studio ed allenamento, ma ad un caro prezzo :  l'utilizzo sregolato di questa molecola può predisporre all' infarto. Ecco la foto della scatola:
Misura 8 cm x 6 cm x 1,4 cm e risale alla fine degli anni Quaranta. La posologia raccomandava dalle 6 alle 7 pastiglie al giorno, ma credo che per sedare la tosse ne servissero molte meno, data la loro composizione. Grazie per aver letto il post!