La farmacia d'epoca

Le Polveri di Sant'Anna o Puer Ravasini


A furor di popolo, eccovi le Polveri di Sant’Anna per gestanti ed allattanti, conosciute anche come “Puer”  Ravasini. Vi avevo parlato pochi giorni fa del Mastal, un farmaco opoterapico galattoforo, ebbene, il Puer era anch’esso un medicinale nato per essere somministrato alle donne in allattamento, ma in un modo differente: il primo voleva aumentare il volume di latte prodotto, il secondo invece ne migliorava le qualità. La sua composizione a prima vista può sembrare alquanto strana, ma se esaminata in dettaglio ha un suo perché: -Gusci di ostriche in polvere: le conchiglie si sa, sono formate da carbonato di calcio e la stessa molecola compare tra le componenti delle ossa umane (circa 11%), quindi la sua somministrazione al neonato, lo avrebbe aiutato a “costruirsi” delle ossa forti. -Fosfato bisodico: in passato veniva impiegato come integratore di fosforo, in quanto era più che diffusa la concezione che esso rendesse “intelligenti”. Non è una molecola pericolosa, tanto che viene impiegata ancora oggi nel campo enologico. -Lattato ferroso e carbonato di manganese: la prima molecola è coinvolta in diversi processi di assorbimento da parte dell’organismo umano del calcio, mentre la seconda fornisce giovamento nei trattamenti contro l’anemia in quanto stimola l’eritropoiesi. -Anaci: nome arcaico e quasi dialettale dei semi dell’anice. Veniva utilizzato spesso per combattere il senso di nausea, che può verificarsi durante la gestazione e l’allattamento. - Corteccia di arancio amaro in polvere: l’aroma preferito dai nostri nonni era appunto quello dell’arancio amaro, e il Puer non è il primo farmaco che contempla quest’ingrediente: anche la notissima Sirolina Roche o il Tonergil Carlo Erba avevano quel sapore. - Radice di romice (Rumex): o lapazio, contiene alte quantità di ferro e possiede un’azione lassativa, utile quando si assumono integratori di ferro, i quali possono dare luogo a manifestazioni di stitichezza. Ecco la foto della scatola: 
Misura 12 cm x 6,5 cm x 2 cm e risale agli anni Trenta, ma le Polveri di Sant’ Anna comparvero con la stessa formulazione e lo stesso design della latta, precisamente il 7 settembre del 1905, data del deposito del brevetto da parte della Ravasini & C di Roma, con sede in Via Ostia n°15. Per l’epoca le Polveri erano un farmaco rivoluzionario, che riuscì a convincere il pubblico vincendo numerose medaglie d’oro alle Esposizioni Internazionali di Igiene: nel 1906 a Parigi, nel 1907 a Londra e nel 1909 ad Amsterdam. Insomma, rispetto ad altri farmaci, il Puer poteva contare un curriculum di tutto rispetto. La scelta di dedicare il medicinale a Sant’Anna non è comunque casuale: la santa, infatti è la protettrice delle donne incinte, spesso invocata per avere la “grazia” di un parto senza complicazioni, un figlio sano e latte a sufficienza per poterlo allattare. Una scatola costava circa 7 / 8 Lire e conteneva 36 cachet, da assumersi giornalmente in dose di uno o due, dopo i pasti, ed era un farmaco rivolto soprattutto alle classi medio – basse, che non potevano permettersi farine lattee o altro per svezzare i bambini già alla tenera età di due mesi. Grazie per aver letto il post!