Harry Houdini non fu il solo illusionista famoso negli anni Venti: dai primi anni del Novecento gli spettacoli di prestidigitazione divennero un business, attirando sempre più persone il cui scopo era quello di raggiungere fama, gloria e denaro, meravigliando e stupendo le platee dei nostri bisnonni, i quali erano dei fan sfegatati degli spettacoli di magia. Non tutti riuscirono a diventare illusionisti di fama mondiale, infatti non si può negare il fatto che la concorrenza fosse numerosa ed agguerrita, eppure qualcuno riuscì a farsi strada e a raggiungere la notorietà, anche se in campi differenti dal proprio. Questo fu il caso di un illusionista canadese, tal Freid La Regina, il quale, vittima di un’incidente automobilistico in un periodo in cui non esistevano antibiotici, dovette subire l’amputazione di entrambe le gambe. Per la stampa dell’epoca, l’occasione fu particolarmente ghiotta, perché per l’operazione l’illusionista rifiutò qualunque tipo di anestesia, e anzi, per tutta la durata dell’operazione tenne un bel concertino di fisarmonica. Se la notizia vi pare impensabile e poco degna di nota, sappiate che l’”Illustrazione del Popolo” dedicò al fatto anche l’immagine del retro della copertina del giornale:
Chi ha bisogno dell'anestesia quando c'è la fisarmonica?
Harry Houdini non fu il solo illusionista famoso negli anni Venti: dai primi anni del Novecento gli spettacoli di prestidigitazione divennero un business, attirando sempre più persone il cui scopo era quello di raggiungere fama, gloria e denaro, meravigliando e stupendo le platee dei nostri bisnonni, i quali erano dei fan sfegatati degli spettacoli di magia. Non tutti riuscirono a diventare illusionisti di fama mondiale, infatti non si può negare il fatto che la concorrenza fosse numerosa ed agguerrita, eppure qualcuno riuscì a farsi strada e a raggiungere la notorietà, anche se in campi differenti dal proprio. Questo fu il caso di un illusionista canadese, tal Freid La Regina, il quale, vittima di un’incidente automobilistico in un periodo in cui non esistevano antibiotici, dovette subire l’amputazione di entrambe le gambe. Per la stampa dell’epoca, l’occasione fu particolarmente ghiotta, perché per l’operazione l’illusionista rifiutò qualunque tipo di anestesia, e anzi, per tutta la durata dell’operazione tenne un bel concertino di fisarmonica. Se la notizia vi pare impensabile e poco degna di nota, sappiate che l’”Illustrazione del Popolo” dedicò al fatto anche l’immagine del retro della copertina del giornale: