Che cosa hanno in comune l’universo e l’antidolorifico Aspro? Entrambi nacquero da un’esplosione.Battuta nerd a parte, ci mancò poco che il farmacista australiano George Nicholas ci lasciasse veramente la pelle, rimanendo pesantemente intossicato a causa dei fumi dell’esplosione e temporaneamente cieco. Erano gli anni della Prima Guerra Mondiale e la Germania aveva appena annunciato una riduzione dell’esportazione di uno dei farmaci più conosciuti della storia, l’acido acetil salicilico, meglio conosciuto sotto il suo nome commerciale di Aspirina. In una situazione del genere molti farmacisti australiani e non, decisero di iniziare indipendentemente la sintesi del tanto amato antidolorifico, in modo da sopperire alla richiesta dei clienti e anche da aumentare le loro entrate. Anche George Nicholas si attivò a riguardo, iniziando a sperimentare con dell’acido salicilico ed anidride acetica, fatte reagire in alcune vecchie latte di cherosene. Boom. Il fatto che l’inizio non fosse stato uno dei più brillanti non intimorì comunque il farmacista, il quale perfezionò il metodo fino ad arrivare ad un acido salicilico di elevata purezza, adatto per il commercio: così nel 1917 nacque l’Aspro. Come questo farmaco riuscì a superare indenne i suoi primi anni di vita è per me ancora un mistero, perché a differenza di altre case farmaceutiche che videro nel loro “farmaco primogenito” il motore verso il successo, la G.R. Nicholas & Co non se la passava troppo bene. La guerra aveva quasi mandato sul lastrico il fratello di George, Alfred Nicholas, di professione commerciante, e aveva assestato un duro colpo alla neonata casa farmaceutica che stava affondando in un mare di debiti. Nel 1920 l’industria cambiò nome in “Nicholas ltd” e si trasferì nel sud di Melbourne, mentre Alfred decise di trasferirsi nel Regno Unito e di iniziare a pubblicizzare lì il farmaco. Complice il clima uggioso che da sempre caratterizza l’Inghilterra, l’Aspro iniziò timidamente a conquistare mercato, ovviamente gli inizi furono comunque difficili, ma i due fratelli ci erano abituati. Facendo leva sul patriottismo inglese, definendo l’Aspro come “all Brithish”, ossia “tutto inglese”, iniziarono a creare un mercato per il loro prodotto: così se durante la Seconda Guerra Mondiale l’Italia poteva contare sull’Aspirina Bayer, gli Inglesi avevano l’Aspro. Con il finire del conflitto e la sconfitta della Germania, l’Aspro si insediò ancora più stabilmente nel vecchio continente, giungendo anche in Italia, e sicuramente chi ha vissuto gli anni Cinquanta e Sessanta ricorda la scatoletta di cartone in foto.
Aspro
Che cosa hanno in comune l’universo e l’antidolorifico Aspro? Entrambi nacquero da un’esplosione.Battuta nerd a parte, ci mancò poco che il farmacista australiano George Nicholas ci lasciasse veramente la pelle, rimanendo pesantemente intossicato a causa dei fumi dell’esplosione e temporaneamente cieco. Erano gli anni della Prima Guerra Mondiale e la Germania aveva appena annunciato una riduzione dell’esportazione di uno dei farmaci più conosciuti della storia, l’acido acetil salicilico, meglio conosciuto sotto il suo nome commerciale di Aspirina. In una situazione del genere molti farmacisti australiani e non, decisero di iniziare indipendentemente la sintesi del tanto amato antidolorifico, in modo da sopperire alla richiesta dei clienti e anche da aumentare le loro entrate. Anche George Nicholas si attivò a riguardo, iniziando a sperimentare con dell’acido salicilico ed anidride acetica, fatte reagire in alcune vecchie latte di cherosene. Boom. Il fatto che l’inizio non fosse stato uno dei più brillanti non intimorì comunque il farmacista, il quale perfezionò il metodo fino ad arrivare ad un acido salicilico di elevata purezza, adatto per il commercio: così nel 1917 nacque l’Aspro. Come questo farmaco riuscì a superare indenne i suoi primi anni di vita è per me ancora un mistero, perché a differenza di altre case farmaceutiche che videro nel loro “farmaco primogenito” il motore verso il successo, la G.R. Nicholas & Co non se la passava troppo bene. La guerra aveva quasi mandato sul lastrico il fratello di George, Alfred Nicholas, di professione commerciante, e aveva assestato un duro colpo alla neonata casa farmaceutica che stava affondando in un mare di debiti. Nel 1920 l’industria cambiò nome in “Nicholas ltd” e si trasferì nel sud di Melbourne, mentre Alfred decise di trasferirsi nel Regno Unito e di iniziare a pubblicizzare lì il farmaco. Complice il clima uggioso che da sempre caratterizza l’Inghilterra, l’Aspro iniziò timidamente a conquistare mercato, ovviamente gli inizi furono comunque difficili, ma i due fratelli ci erano abituati. Facendo leva sul patriottismo inglese, definendo l’Aspro come “all Brithish”, ossia “tutto inglese”, iniziarono a creare un mercato per il loro prodotto: così se durante la Seconda Guerra Mondiale l’Italia poteva contare sull’Aspirina Bayer, gli Inglesi avevano l’Aspro. Con il finire del conflitto e la sconfitta della Germania, l’Aspro si insediò ancora più stabilmente nel vecchio continente, giungendo anche in Italia, e sicuramente chi ha vissuto gli anni Cinquanta e Sessanta ricorda la scatoletta di cartone in foto.