La farmacia d'epoca

La camera di conta Burker


L’oggetto di oggi non ha molto a che fare con la farmacia, ma darà sicuramente un “brivido” a tutti i biologi lì fuori:
Direttamente dalla fine degli anni Trenta una camera di Bürker per la conta delle cellule sanguigne. Generalmente viene impiegato per la conta leucocitaria, ma può essere utilizzata anche per la conta degli eritrociti, con grandissima gioia e gaudio dell’operatore, il quale nella migliore delle ipotesi si esibirà in un elenco di imprecazioni da far rabbrividire uno scaricatore portuale. Lunga vita al contacellule elettronico! Sì, grazie al contacellule, la camera di Bürker è stata abbandonata nella quasi totalità dei grandi laboratori, soprattutto quelli ematologici, dove la necessità di processare anche più di cento campioni in pochissimo tempo, ha permesso la quasi estinzione della camera di conta al microscopio. La scomparsa di queste tecnologie analogiche, non è però totale, infatti la camera di Bürker, rimane ancora presente nei piccoli laboratori o nelle aule universitarie, dove la necessità di operare la conta cellulare è saltuaria o legata a necessità didattiche. Infatti, l’uso della camera di conta, per quanto può essere semplice ( basta risospendere il campione, caricare con una pipetta la camera, apporre il vetrino, contare le cellule, ed applicare una formula), non è affatto comoda in termini di ripetibilità su vasta scala, a meno che non si disponga di molte camere di Bürker e di uno stuolo di assistenti di laboratorio, pronti a pulire e a caricare le camere. Grazie per avere letto il post! Come sapete il 13 di questo mese sarà il quarto anno di blog, così vi chiedo come volete festeggiare, se con il farmaco simbolo del dopoguerra, cioè lo Streptosil Angelini o con l’Assenzio della farmacia Mantovani. Fatemi sapere il post che più desiderate nei commenti o sulla pagina Facebook! Avete tempo fino a domenica sera!