Se avete vissuto lo scandalo calcistico relativo al massiccio uso di doping avvenuto tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta, sicuramente il nome Micoren vi dirà qualcosa. Il Micoren Geigy nacque come analettico centrale del respiro e del circolo, da impiegarsi nel trattamento dell’asma bronchiale, ma ben presto divenne uno tra i farmaci preferiti dagli sportivi. Le proprietà broncodilatatorie del dimetilamide dell’acido N-crotonil-α-etil-ammino-butirrico e del 2-(p-ossifenil)-2-ossi-1-metil-ammino-etano-basico, risultarono ottime soprattutto per i calciatori degli anni Settanta, molti dei quali hanno pagato o stanno pagando ancora oggi la leggerezza con cui i preparatori e i medici proponevano questo farmaco dopante. Particolarmente significative, circa l’uso smisurato di Micoren sono due testimonianze di ex – calciatori. Una è di Sergio Spuri, portiere del Verona: “Il Micoren ce lo davano come fosse cioccolata”, mentre l’altra è Giancarlo Galdiolo, stopper della Fiorentina dal 1970 al 1980: «Prendevo le pillole rosse di ‘Micoren’, in inverno, prima delle partite, due per volte, su indicazione del massaggiatore. Ci dicevano che servivano per ‘rompere il fiato’ e si trovava sul tavolo dello spogliatoio, a disposizione di tutti». Oggi Galdiolo è affetto da demenza frontale temporale, ma rispetto ad altri suoi ex compagni di squadra, ha la fortuna di essere ancora vivo: Bruno Beatrice si ammalò di leucemia, Ugo Ferrante di tumore alla gola, Giuseppe Longoni di vasculopatia, Adriano Lombardi di SLA e Massimo Mattolini di insufficienza renale, e il nostro Micoren, purtroppo è uno tra i sospetti. Su esempio della “scuola di Dresda” (non quella di Caspar David Friedrich, quella dell’URSS), per molto tempo i farmaci divennero compagni inseparabili degli sportivi, il tutto alla luce del sole. Il Micoren può essere elevato a simbolo del doping internazionale: finché fu sul mercato utilizzatissimo dagli sportivi, che ne abusavano per migliorare le proprie prestazioni. Quando fu ritirato dal mercato era ormai troppo tardi: il suo uso cronico portava a vasculopatie ed altri problemi a carico del sistema cardiocircolatorio, che si potevano riflettere anche su tessuti cerebrali, epatici e renali, come nel caso della “Fiorentina maledetta” Ecco la foto delle scatole:
Il Micoren e il lato oscuro dello sport
Se avete vissuto lo scandalo calcistico relativo al massiccio uso di doping avvenuto tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta, sicuramente il nome Micoren vi dirà qualcosa. Il Micoren Geigy nacque come analettico centrale del respiro e del circolo, da impiegarsi nel trattamento dell’asma bronchiale, ma ben presto divenne uno tra i farmaci preferiti dagli sportivi. Le proprietà broncodilatatorie del dimetilamide dell’acido N-crotonil-α-etil-ammino-butirrico e del 2-(p-ossifenil)-2-ossi-1-metil-ammino-etano-basico, risultarono ottime soprattutto per i calciatori degli anni Settanta, molti dei quali hanno pagato o stanno pagando ancora oggi la leggerezza con cui i preparatori e i medici proponevano questo farmaco dopante. Particolarmente significative, circa l’uso smisurato di Micoren sono due testimonianze di ex – calciatori. Una è di Sergio Spuri, portiere del Verona: “Il Micoren ce lo davano come fosse cioccolata”, mentre l’altra è Giancarlo Galdiolo, stopper della Fiorentina dal 1970 al 1980: «Prendevo le pillole rosse di ‘Micoren’, in inverno, prima delle partite, due per volte, su indicazione del massaggiatore. Ci dicevano che servivano per ‘rompere il fiato’ e si trovava sul tavolo dello spogliatoio, a disposizione di tutti». Oggi Galdiolo è affetto da demenza frontale temporale, ma rispetto ad altri suoi ex compagni di squadra, ha la fortuna di essere ancora vivo: Bruno Beatrice si ammalò di leucemia, Ugo Ferrante di tumore alla gola, Giuseppe Longoni di vasculopatia, Adriano Lombardi di SLA e Massimo Mattolini di insufficienza renale, e il nostro Micoren, purtroppo è uno tra i sospetti. Su esempio della “scuola di Dresda” (non quella di Caspar David Friedrich, quella dell’URSS), per molto tempo i farmaci divennero compagni inseparabili degli sportivi, il tutto alla luce del sole. Il Micoren può essere elevato a simbolo del doping internazionale: finché fu sul mercato utilizzatissimo dagli sportivi, che ne abusavano per migliorare le proprie prestazioni. Quando fu ritirato dal mercato era ormai troppo tardi: il suo uso cronico portava a vasculopatie ed altri problemi a carico del sistema cardiocircolatorio, che si potevano riflettere anche su tessuti cerebrali, epatici e renali, come nel caso della “Fiorentina maledetta” Ecco la foto delle scatole: