La farmacia d'epoca

Pectoralina


Come avevo promesso, ecco direttamente da fine Ottocento la Pectoralina del Dottor Queen. Il Dottor Queen, nonostante lo stemma araldico di casa Hannover , non aveva nulla a che vedere con la Regina Vittoria: molto probabilmente si tratta di un nome fittizio, inventato ad hoc per conferire una certa rispettabilità al prodotto. Infatti, sulla fine dell’Ottocento, in tutto l’Impero Britannico erano presenti centinaia di formulazioni di pastiglie o sciroppi per la tosse chiamati Pectoralina, e purtroppo quella del Dottor Queen era solo una delle tante. Nemmeno a livello di ingredienti si distingueva: estratto tebaico, balsamo del tolù, estratto di liquirizia e acido benzoico, la classica ricetta delle pastiglie per la tosse di fine Ottocento, quindi che cosa la rende diversa dalle altre? E’ una delle poche scatole ottocentesche provenienti da Gibilterra, come testimonia la scatola bilingue, in spagnolo ed inglese, ed anche il fatto che sia una delle poche che possiedo di cui sia stata provata una certa “inefficacia”. Come sapete la stragrande maggioranza delle scatole presenti sul blog viene da mercatini dell’antiquariato, e a volte proprio da banchi di antiquari che nella loro ricerca al guadagno facile, sparano prezzi assurdi per oggetti che spesso non sanno nemmeno cosa siano, come i “memento mori”. Dovete sapere che i Vittoriani amavano farsi ritrarre in fotografia, sia da vivi che da morti, e dato che la mortalità infantile in un’epoca senza antibiotici era alle stelle, è molto comune trovare foto di cadaveri di bambini, in posa come se fossero vivi, con i loro giocattoli o in braccio alla madre, spesso accompagnate da ciocche di capelli. La scatola della Pectoralina in foto era un piccolo sacrario dedicato ad una bambina bionda morta all’età di credo  4 - 5 anni, di cui la mamma o la nonna ne conservava il ricordo insieme al necessario da cucito. Foto e capelli erano coevi con la latta e molto probabilmente la bambina è stata trattata con la Pectoralina, che ahimè si è rivelata inefficace nel trattamento della patologia. L’antiquario non sapeva né  dell’esistenza della scatola, né cosa fosse un memento mori. Io ho acquistato parecchie latte dell’Ottocento per sapere cosa succede quando scoprono cosa sono: li buttano via, eradicando per sempre il ricordo di questi esseri umani. E’ stata una delle poche volte in cui mi è dispiaciuto non avere più denaro da investire in questo mio hobby, perciò ho potuto contrattare solo il valore del contenitore e non del contenuto, trattenendomi dal dirgli che la bambina in foto era morta e che quelli erano i suoi capelli, anche se credo che prima o poi lo scoprirà. Caratterialmente io sono una roccia, empatica come un tostapane, e il fatto che io sia dottoressa in biologia, spesso non aiuta, però in tutta franchezza, la bimba inglese è riuscita a toccarmi, e a confermare la teoria che oltre alla facciata di compravendita, i mercatini dell’antiquariato sono alcuni tra i posti più tristi del Mondo. Ecco la foto della scatola:
Misura 6,4 cm x 4,4 cm x 2,1 cm e risale agli anni Settanta / Ottanta dell’Ottocento. La posologia prevedeva una pastiglia ogni 2 ore dai 2 ai 12 anni, oltre una pastiglia all’ora. Grazie per aver letto il post!