Il 28 Novembre del 1956 fu depositato il brevetto del Ceaten, uno sciroppo per la tosse dell’industria farmaceutica Zambeletti, un farmaco che per l’epoca voleva essere rivoluzionario.Il Ceaten, infatti, era un sedativo della tosse privo di oppiacei e di balsamici, dal sapore gradevole, che detto così pare quasi che all’epoca uno sciroppo privo di poteri psicotropi o di estratto di eucalipto non fosse degno nemmeno di essere concepito mentalmente per via del suo sapore poco allettante.La composizione, di per sé, si stacca abbastanza da altri sciroppi coevi: quello davanti a cui ci troviamo è definibile come una sorta di “precursore” dei sedativi della tosse contemporanei. L’efficacia del prodotto era affidata a due molecole, il terziario – butil – naftalin – solfonato sodico, e il cloridrato dell’etere benzidril βdimetilaminoetilico. Il primo ha abbandonato la carriera da farmaco, in favore di quella di agente bagnante, infatti è possibile rinvenire lui o i suoi derivati nelle composizioni dei detersivi per i piatti, mentre il secondo era un potente antidolorifico impiegato nel trattamento delle affezioni reumatiche acute e croniche. Il citrato potassico, lo zucchero, la glicerina e le sostanze aromatizzanti, costituivano il “corpo” dello sciroppo contribuendo a conferirgli il tanto agognato “sapore gradevole”.Ecco la foto della sovrascatola in cartone:
Ceaten
Il 28 Novembre del 1956 fu depositato il brevetto del Ceaten, uno sciroppo per la tosse dell’industria farmaceutica Zambeletti, un farmaco che per l’epoca voleva essere rivoluzionario.Il Ceaten, infatti, era un sedativo della tosse privo di oppiacei e di balsamici, dal sapore gradevole, che detto così pare quasi che all’epoca uno sciroppo privo di poteri psicotropi o di estratto di eucalipto non fosse degno nemmeno di essere concepito mentalmente per via del suo sapore poco allettante.La composizione, di per sé, si stacca abbastanza da altri sciroppi coevi: quello davanti a cui ci troviamo è definibile come una sorta di “precursore” dei sedativi della tosse contemporanei. L’efficacia del prodotto era affidata a due molecole, il terziario – butil – naftalin – solfonato sodico, e il cloridrato dell’etere benzidril βdimetilaminoetilico. Il primo ha abbandonato la carriera da farmaco, in favore di quella di agente bagnante, infatti è possibile rinvenire lui o i suoi derivati nelle composizioni dei detersivi per i piatti, mentre il secondo era un potente antidolorifico impiegato nel trattamento delle affezioni reumatiche acute e croniche. Il citrato potassico, lo zucchero, la glicerina e le sostanze aromatizzanti, costituivano il “corpo” dello sciroppo contribuendo a conferirgli il tanto agognato “sapore gradevole”.Ecco la foto della sovrascatola in cartone: