Direttamente dagli anni Dieci del Novecento, eccovi il Glycerophosphate Granulé Robin. Per una volta ciò che distingue il prodotto non è tanto la sua composizione, poiché si tratta del classico ricostituente per nevrastenici ai glicerofosfati di sodio e di calce, completamente inutile dal punto di vista medico, ma molto in voga tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, ma l’accortezza con cui fu studiato il prodotto.Il Glycerophosphate Granulé fu uno dei primi farmaci a essere fornito di dosatore, ed in particolare un cucchiaio di alluminio che si andava ad incastrare lateralmente nella bottiglia. Cosa c’è di straordinario in tutto ciò? Semplice: le dosi erano standardizzate secondo quanto necessario dalla casa farmaceutica. A differenza di quanto accade oggi, dove anche l’ultima confezione di sciroppo contiene il suo dosatore in plastica, all’epoca ci si regolava in “cucchiai” e “cucchiaini”, la cui dimensione della posata però variava da produttore a produttore, non garantendo uniformità. Certamente nel caso di un farmaco come il Glycerophosphate Granulé, non ha molta importanza, ma il concetto introdotto dalla Robin è veramente moderno e degno di nota, perciò se trovate questi cucchiai di alluminio nei mercatini dell’antiquariato, acquistateli e andatene fieri!Ecco la foto della scatola e il dettaglio del flacone:
Glycerophosphate Robin
Direttamente dagli anni Dieci del Novecento, eccovi il Glycerophosphate Granulé Robin. Per una volta ciò che distingue il prodotto non è tanto la sua composizione, poiché si tratta del classico ricostituente per nevrastenici ai glicerofosfati di sodio e di calce, completamente inutile dal punto di vista medico, ma molto in voga tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, ma l’accortezza con cui fu studiato il prodotto.Il Glycerophosphate Granulé fu uno dei primi farmaci a essere fornito di dosatore, ed in particolare un cucchiaio di alluminio che si andava ad incastrare lateralmente nella bottiglia. Cosa c’è di straordinario in tutto ciò? Semplice: le dosi erano standardizzate secondo quanto necessario dalla casa farmaceutica. A differenza di quanto accade oggi, dove anche l’ultima confezione di sciroppo contiene il suo dosatore in plastica, all’epoca ci si regolava in “cucchiai” e “cucchiaini”, la cui dimensione della posata però variava da produttore a produttore, non garantendo uniformità. Certamente nel caso di un farmaco come il Glycerophosphate Granulé, non ha molta importanza, ma il concetto introdotto dalla Robin è veramente moderno e degno di nota, perciò se trovate questi cucchiai di alluminio nei mercatini dell’antiquariato, acquistateli e andatene fieri!Ecco la foto della scatola e il dettaglio del flacone: