La farmacia d'epoca

Arsichinina


 Soffrite di febbri malariche? Tumori splenici ed epatici malarici? Cachessie Palustri o anemie malariche? Ebbene, l’Arsichinina del Dottor Lemaitre è il vostro farmaco: è il più efficace fra i preparati di chinino, il più razionale e perfetto rimedio antimalarico. E anche quello con la pubblicità più modesta, aggiungerei io. Se negli anni Dieci/Venti avevate soldi da spendere e potevate accedere alle cure di lusso, sicuramente avreste acquistato l’Arsichinina per curare le febbri malariche. Oltre al semplice chinino bicloridrato che ormai conoscerete tutti come rimedio principe contro le febbri malariche, il Dottor Lemaitre aggiungeva anche metilarsinato di sodio (lo stesso del Metarsile Menarini), per assicurarsi che il Plasmodium malariae fosse morto e rimanesse tale. Infatti, i sali di arsenico come sono tossici per noi, sono tossici anche per il microrganismo, ed in mancanza di alternative più sicure, ci si affidava a quanto disponibile all'epoca: tanto che nel 1912 l’Arsichinina vinse il Gran Premio Medaglia d’Oro della Direzione Generale della Sanità all’esposizione Internazionale d’Igiene Sociale di Roma. Per il farmaco fu una gran vittoria che contribuì ad aumentare la fiducia dei consumatori. Ovviamente il problema della tossicità nasceva nel momento in cui si presentassero recidive e fosse necessaria una cura protratta più a lungo: esattamente come per il Liquore di Fowler, la possibilità di ritrovarsi con insufficienza epatica non era assai rara. Il concessionario per l’Italia era la Fratelli Bonetti di Milano, con sede e stabilimento di produzione in via Comelico 36, gli stessi della Digibaina e della Pomata Cadum. Ecco la foto della scatola:
Misura 9,5 cm x 6,4 cm x 3,4 cm e risale agli anni Venti del Novecento. Ogni scatola conteneva 10 fialette. La posologia non era indicata, e andava discussa caso per caso con il proprio medico. Grazie per aver letto il post!